Wonder Woman (2017): Recensione

Wonder Woman, recensione del film del 2017 con Gal Gadot

VOTO MALATI DI CINEMA 6 out of 10 stars (6 / 10)

Sicuramente non è il primo cinecomic al femminile, ma di certo è il primo film Warner soddisfacente nel nuovo DC Extended Cinematic Universe. Finalmente vediamo una sceneggiatura che fila liscia, senza inciampare in inutili perdite di tempo o escamotage inattesi ma patetici (Martha!). Una trama semplice che segue la prima vera avventura di Wonder Woman, che qui si presenta come un personaggio acerbo, ancora totalmente inesperto e guidato dalla foga della battaglia. Scelta che si discosta notevolmente dalla solita immagine che ci veniva data, ma, a conti fatti, questa soluzione risulta la più ragionata e soprattutto credibile e coerente.

Questo primo film è anche la sua prima scoperta del mondo, la cui verità si scontra notevolmente con le credenze della giovane amazzone. Dunque è interessante il punto di vista di Diana, che filtra tutte le cose che noi ormai abbiamo assimilato (come gli orrori della guerra grazie agli innumerevoli film cruenti, ma anche il tabù del sesso) in un modo del tutto innocente e fresco. Tuttavia la serietà dei personaggi non viene mai messa in dubbio nonostante i numerosi momenti simpatici e divertenti. Dunque la strategia narrativa funziona e si apre e chiude con la super eroina matura e consapevole (che tanto ci piace) che abbiamo visto debuttare in BvS.

Gal Gadot non ha bisogno di complimenti: dal viso alla postura fino alla sola presenza muta sullo schermo risulta perfetta per questa nuova generazione. E finalmente scopriamo meglio anche le doti sovrumane della protagonista, un po’ diverse dalla tradizione. Tutti gli attori in generale soddisfano, ma ancor di più David Thewlis che incredibilmente sorprende e riesce nel ruolo del Dio della Guerra, senza mettere in ballo muscolatura pompata.

Un grande pregio riguarda le sequenze d’azione dosate in base alla necessità, che rendono affascinanti i combattimenti in un modo in cui la CGI non diventa protagonista ma funziona per l’economia dell’opera restando al posto che gli compete: ovvero accessorio integrativo. Forse l’ultima sequenza pare eccessiva, ma almeno ogni tipo di esplosione è giustificata e contestualizzata. Invece, meritano assolutamente le sequenze con le amazzoni, che hanno catturato a pieno la loro essenza, ma anche gli assalti durante l’attraversamento del fronte. Inoltre la musica fa il sua gran figurone con il ritmo dell’adrenalina, insieme a una scenografia e fotografia mozzafiato.

In conclusione, il film non si prende troppo sul serio e non aspira a diventare una capolavoro: semplicemente utilizza in modo appropriato gli strumenti del cinema costruendo un prodotto godibile che rientra perfettamente nella media, né più né meno.  Adesso che la sua “presentazione ufficiale al cinema” è stata compiuta, non vediamo l’ora di vedere la Wonder Woman matura che tanto piace, magari di nuovo sotto la competente supervisione della regista Patty Jenkins.

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RECENSIONE BASATA SULLA VISIONE IN LINGUA ORIGINALE DEL FILM.

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