Casotto (1977): Recensione

Casotto, recensione del film diretto da Sergio Citti nel 1977 con Jodie Foster, Paolo Stoppa, Gigi Proietti, Catherine Deneuve e Michele Placido

VOTO MALATI DI CINEMA 7 out of 10 stars (7 / 10)

Casotto è un film del 1977 diretto da Sergio Citti e tratto da un racconto scritto da Vincenzo Cerami.
La storia si svolge appunto dentro ad un “casotto”, ovvero la cabina di uno stabilimento balneare che poteva essere usato da più persone, quindi pubblico.
Ambientato in una spiaggia del litorale Romano (precisamente nella zona di Capocotta) è un susseguirsi di storie e circostanze particolari vissute dai vari protagonisti.

Essendo una commedia all’italiana gli episodi mirano a mostrare il lato disinibito ed erotico delle situazioni -come ad esempio la coppia di fidanzati che tenta invano di accoppiarsi- senza mai cadere nel volgare.
Considerando che è appunto un contesto votato all’eros, spesso questi avvenimenti sfociano nel disagio o nella vergogna, sentimento che si percepisce durante il corso del film.
Importante il ruolo di Ninetto Davoli, una sorta di filo conduttore che attraverso il suo occhio da “spettatore” e, perché no, da guardone, ci invita a visionare le varie vicende che si intersecano all’interno del nostalgico casotto.

Non mancano i momenti onirici con protagonista il benzinaio Gigi Proietti, ben collocati all’interno della storia e buon diversivo per inserire la partecipazione della bellissima Catherine Deneuve.

Il cast è di gran spessore, troviamo tra i tanti Paolo Stoppa, Gigi Proietti, Mariangela Melato, Michele Placido, Ugo Tognazzi, Carlo Croccolo, Catherine Deneuve e una giovanissima Jodie Foster, fresca del successo in Taxi Driver, doppiata in romanesco.
Gigi Proietti è il mattatore della pellicola nel ruolo del guascone rimorchione coadiuvato da Franco Citti, mentre Ugo Tognazzi appare sprecato nella storyline con Mariangela e Anna Melato.

CURIOSITA’
Nonostante l’ambientazione estiva il film fu girato in pieno inverno.

Casotto, in conclusione, è un film ben girato e interpretato in maniera impeccabile dove si respirano perfettamente gli anni ’70, decennio che appare ormai lontanissimo per usi e costumi.