Narcos 3×03: Recensione

Narcos 3X03, recensione del terzo episodio della terza stagione che racconta la vera storia del Cartello di Calì. Esclusiva Netflix


(CONTIENE SPOILER)
Ci troviamo nei pressi della residenza “clandestina” di Pacho, mentre è in attesa della chiamata di Gilberto per tornare a Calì.
Arrivato in questo piccolo aeroporto arriva con un piccolo velivolo cargo Amado Carrillo Fuentes (Josè Mariá Yazpik), “IL SIGNORE DEI CIELI”, importante personaggio del cartello messicano dei JUAREZ, amico ed alleato dei gentiluomini di Calì.

Il loro incontro non è casuale, si tratta del controllo del traffico via aria e del giro di dollari che viene gestito da Calì.
Nel frattempo Peña (che ha bellamente le mani legate), utilizza la splendida voce fuoricampo per raccontare le modalità e le quantità di denaro che viene riciclato ed investito dai gentiluomini di Calì.
Parte con un elicottero con lo scopo di incontrare Stechner, il sovrintendente CIA in Colombia -il suo personaggio appare in tutte le stagioni di Narcos, verificando cosa succede nella giungla colombiana.
Stechner vuol far credere che si combatte una guerra con le FARC (trafficanti), quando in realtà è uno
“specchio per le allodole”.

Non si tratta di guerra con veri trafficanti, ma ad essere uccisi sono semplici guerrilleros.
Questo gioco vuol far credere al governo Colombiano che i “gringos” partecipano attivamente alla lotta al narcotraffico (così per evitare altri tipi di contrasti con i paesi latini).
Peña farà la cosa giusta? Oppure coltiverà la menzogna per salvaguardare gli interessi degli States?

Buona Visione!!!

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