Southbound – Autostrada per l’inferno (2015): Recensione

Southbound – Autostrada per l’inferno, recensione del film horror del 2015 a episodi diretto da Radio Silence, Roxanne Benjamin, David Bruckner e Patrick Horvath

VOTO MALATI DI CINEMA 6.5 out of 10 stars (6,5 / 10)

“Stessa storia, stesso posto, stesso bar…”
Così cantavano gli 883 nel 1995, frase inserita nel brano Gli anni, che racchiude in poche parole questa antologia composta da cinque episodi dal titolo Southbound – Autostrada per l’inferno.
Cinque cortometraggi sequenziali uniti da un unico filo conduttore, riconducibile ad una cittadina nel profondo Sud degli States, inesauribile fonte di eventi strani e paranormali.

Il primo episodio, The Way Out, diretto da Radio Silence, vede due uomini insanguinati entrare in un Café, inseguiti da strane creature fluttuanti. Come ne Il seme della follia di Jonh Carpenter, il loro tragitto li conduce di continuo sempre in quel luogo, fino allo sconclusionato finale che apre le porte a Siren, scritto e diretto da Roxanne Benjamin.

Tre ragazze appartenenti ad una band musicale, The White Tights, in viaggio per una serata, bucano la ruota e vengono accolte in casa da una coppia vecchio stile. Tra sospetti e ospiti alquanto strani, le ragazze verranno coinvolte in una setta satanica.

Non importa quale strada scegli. Tutte portano a Sud

The Accident, scritto e diretto da David Bruckner, chiude le porte all’episodio precedente mostrando un incidente stradale in cui è coinvolto Lucas (Mather Zickel), sbadato guidatore che investe mortalmente una ragazza per poi correre disperatamente all’ospedale più vicino. Trovando l’edificio stranamente vuoto e abbandonato sarà lui stesso ad operare la povera vittima, sotto la strana guida telefonica del 911.

Ad avventura (o disavventura) terminata, in un losco bar nei pressi dell’ospedale, troviamo alcuni loschi individui consumare il proprio drink, quando improvvisamente un uomo armato irrompe nel locale, minacciando i presenti di aiutarli a trovare la sorella scomparsa anni prima.
Danny (David Yow) viene accontentato, ma quello che trova non è certo quello che si aspettava. Si conclude così Jailbreak, “demoniaco” quarto episodio diretto da Patrick Horvath.

Per il quinto e ultimo episodio, The Way In, diretto da Radio Silence, ci trasferiamo in una gelateria, dove una famiglia da poco arrivata in città (informarsi prima sul luogo no, eh?) sale in macchina e raggiunge la nuova casa da poco acquistata. Nemmeno il tempo di disfare le valigie che subito vengono attaccati da tizi mascherati, in una Home Invasion veloce e adrenalinica che si conclude con… “Stessa storia, stesso posto, stesso bar…”

Southbound è l’ennesimo omaggio ai grandi classici dell’horror. Una raccolta che riesce, tramite la coerente linea narrativa, a coinvolgere vari sottogeneri, in una sorta di Creepshow dei giorni nostri.
L’ardente ambientazione, impreziosita dall’altalenante cambio ritmo, rende questo prodotto godibile e guardabile.

Southbound è disponibile in Blu Ray e DVD in un cofanetto da collezione grazie a Koch Media e Midnight Factory
http://www.midnightfactory.it/film/southbound-autostrada-linferno