Vacanze di Natale (1983): Recensione

Vacanze di Natale (1983): Recensione

Vacanze di Natale, recensione del film diretto da Carlo Vanzina, considerato a tutti gli effetti il primo Cinepanettone. Uscito nelle sale il 22 Dicembre 1983.

VOTO MALATI DI CINEMA 8 out of 10 stars (8 / 10)

Sabato 6 gennaio 2024 nei cinema italiani è stata riproposta la visione restaurata e rimasterizzata del primo e celeberrimo cinepanettone Vacanze di Natale (1983) diretto da Carlo Vanzina.

Conoscendo parecchi cinepanettoni degli anni 2000, tra i quali voglio ricordare Natale a New York (Indimenticabile la scena dove De Sica suona al pianoforte Brigitte Bardot dedicandola contemporaneamente alla moglie e all’amante, quest’ultime ignare della situazione) e Natale in crociera con la divertente coppia Hunziker-De Luigi, ero curiosa di vedere la prima commedia cult che ha dato il via a questo genere comico natalizio.

Prodotto da Dino e Aurelio Laurentiis e scritto dai fratelli Vanzina, Vacanze di Natale ottenne fin da subito un discreto successo tanto da essere considerato, successivamente, il progenitore dei cinepanettoni.
Ambientata nei favolosi anni Ottanta in una splendida e invernale Cortina d’Ampezzo, Vacanze di Natale presenta un intreccio di storie, equivoci e amori con protagonisti diversi attori che hanno segnato la storia della commedia italiana. Il primo fra tutti da ricordare è sicuramente Jerry Calà nei panni del musicista donnaiolo Billo, il quale cerca di sedurre e conquistare qualsiasi donna. Immancabile la presenza di Christian De Sica che interpreta Roberto Cavalli, un uomo d’affari trasferito in America per lavorare e che ritorna a Cortina per festeggiare le vacanze natalizie con la famiglia. C’è il giovane e affascinante romano Claudio Amendola che si invaghisce dell’americana Samantha (Karina Huff), Stefania Sandrelli nei panni di una moglie infelice e annoiata e tanti altri ancora.

Il film riporta un ritratto sociale dell’epoca: c’è la famiglia ricca dei Covelli, i genitori romani grossolani ma simpatici di Mario (Claudio Amendola), il vanitoso e sbruffone milanese (Guido Nicheli) il playboy Jerry Calà e l’italiano “moderno” che vive all’estero. Il tutto condito da una comicità sfrenata con battute pungenti e vivaci che regalano un clima leggero e divertente. L’aspetto più piacevole e caratterizzante del film sono le scelte musicali (ringrazio i miei genitori di avermi fatto conoscere fin da piccola le canzoni di quel periodo) le quali trasmettono un’atmosfera magica (e nostalgica) degli anni 80: l’indimenticabile Amore disperato di Nada, l’energia di Paris Latino dei Bandolero, l’emozionante I like Chopin di Gazebo, la celebre Vita spericolata di Vasco Rossi, L’anno che verrà di Lucio Dalla (giusto per citarne alcune). Infine, è indelebile la colonna sonora Moonlight Shadow (scritta da Mike Oldfield e cantata da Maggie Reilly) che accompagna i titoli di testa.

Non è una comicità rozza o volgare, ma è fresca, leggera, divertente e nostalgica.

Vorrei concludere con questa indimenticabile citazione:
Signora Covelli: Silenzio! Ragazzi! Papà ci vuole dire qualche cosa!
Avvocato Covelli: Beh, Anche questo Natale se lo semo levato dalle palle.

Vacanze di Natale