Intervista a Fabrizio Buompastore

Per la rubrica “5 domande (e non solo) a…” abbiamo il piacere di intervistare Fabrizio Buompastore, attore pugliese molto attivo sul grande e piccolo schermo (“Boris 3”, “La Squadra”).
Con lui parleremo della sua carriera e della pellicola “Non si ruba a casa dei ladri”, commedia in uscita il 3 novembre che lo vedrà recitare nella veste di… ma questo ce lo dirà lui:

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1. Artisticamente sei cresciuto con Gigi Proietti nella sua accademia di recitazione. Quanto è importante cominciare questo affascinante cammino sotto l’ala protettrice di uno dei Totem del Teatro italiano?

La domanda che mi fai impone un paio di precisazioni.
La prima riguarda la mia crescita in accademia; devi sapere che la mia famiglia ha avuto per anni un teatro e quando ero piccolo veniva Gigi Proietti a provare alcuni suoi spettacoli. Ecco, la mia accademia è iniziata quando, nascosto sulla graticcia del teatro, spiavo le prove.
C’è una cosa che contraddistingue tutti gli attori che in qualche modo sono passati da quella accademia: “l’arte dell’improvvisazione”. Per Gabriele Cirilli, Augusto Fornari, Flavio Insinna, il sottoscritto e tanti altri è una specie di marchio di fabbrica. Impari tutta una serie di meccanismi che diventano parte di te.
La seconda precisazione te la dico nuda e cruda: Proietti non protegge proprio nessuno e ti posso garantire che è un altro grande insegnamento!

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2. Hai lavorato e studiato anche all’estero, in quel di Los Angeles. Cosa ricordi di quell’esperienza e quanto ha forgiato la tua formazione recitativa? Puoi raccontarci qualche aneddoto?

All’epoca ero in un periodo molto confuso della mia vita e decisi semplicemente di fare un viaggio in America, precisamente a L.A. Mentre passeggiavo sulla Hollywood boulevard, sempre più confuso, mi imbattei in un palo della luce sul quale campeggiava un cartello che pubblicizzava un corso di maneggio armi da fuoco in ambito cinematografico. Provai a chiamare e mi chiesero tutta una serie di documenti che attestassero la mia professione e come interscambio mi accolsero in forma completamente gratuita nel corso. L’America è anche questo.
Durante quel corso vedevo sempre un signore in ultima fila, un uomo di mezza età, barba incolta e berretto blu, oltre ai tanti colleghi che vedevo sempre nelle serie tv dell’epoca, ma quel signore però mi ricordava qualcuno. Solo dopo 2 settimane capii che si trattava di Al Pacino. Questo aneddoto ha forgiato molto la mia formazione non fosse altro perché ho capito che in questo mestiere complicatissimo quello che non devi mai smettere di fare è studiare a qualsiasi livello. STUDIARE.

3. A proposito di Los Angeles, in particolare Hollywood. Nella tua filmografia (“Pane e Burlesque”, “Honeymoons” e “Balletto di guerra”) è presente un ruolo nel film “Codice Swordfish” del 2001 con John Travolta, Hugh Jackman e Halle Berry.
Quali sono, se esistono, le differenze nel girare con una produzione americana e com’è stato lavorare a fianco di star di livello internazionale?

Voglio precisare che quella fu una figurazione speciale e nulla di più, per altro anche tagliata nella versione italiana, spero per motivi di standard di minutaggio.
Fu una specie di stage retribuito alla fine del sopra citato corso, se non altro posso dire di essere morto per mano di Travolta.
Detto questo ho avuto l’opportunità di passare un paio di giorni con la troupe ed il cast. C’è moltissima preparazione, quasi maniacale, soprattutto nei film di azione. Il più delle volte si parla di scene che possono essere fatte una sola volta come nel mio caso. I budget sono stellari ma è tutto proporzionato.
Piccolo aneddoto: dopo le due giornate di lavoro mi pagarono. Andai in produzione di corsa convinto che avessero sbagliato la cifra… Non era così!
I miei colleghi /amici ancora mi prendono in giro.

4. Parliamo ora del film in uscita il 3 novembre, “Non si ruba a casa dei ladri”, diretto da Enrico e Carlo Vanzina.
Qual è il tuo ruolo e quanto sono durate le riprese?
Siccome siamo curiosi vogliamo sempre sapere qualche aneddoto!

In questo film interpreto il ruolo di un Onorevole, per l’esattezza l’Onorevole Maronaro, un politico che decide di dover assolutamente aiutare un suo amico nel vincere un appalto. Questa presa di potere avrà non poche ripercussioni nella vita degli altri personaggi del film, ovvero il mio compagno di merende (Massimo Ghini)e l’imprenditore al quale cade in testa come una ghigliottina questa decisione (Vincenzo Salemme). Mi sono divertito molto. Le riprese sono durate quasi 2 mesi.
Prima delle riprese de film mi chiamarono per incontrare Carlo (Vanzina n.d.r.) e recatomi nel loro ufficio ai Parioli venni accolto da una delle segretarie. Ero sovrappensiero e mi prese alla sprovvista; invece di dire “sono Fabrizio Buompastore, devo incontrare Carlo per il ruolo dell’onorevole”, le dissi “sono l’onorevole”. La segretaria non mi fece neanche finire di parlare che immediatamente mi accolse dicendomi di pazientare qualche secondo.
Capii che ero credibile per quel ruolo!

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5. Obiettivi, sogni nel cassetto e progetti futuri:

Obiettivo:
il 16 settembre 2017 mi sposo con la donna della mia vita. Credevo non esistesse l’anima gemella ma sono stato sorprendentemente smentito.
Sogno :
Ho finito la stesura del mio primo lungometraggio. A differenza di altri che ho scritto e ceduto questo lo voglio girare io. Vediamo dove mi porta la vita…

– Dopo “Non si ruba a casa dei ladri” ci sono altre pellicole in cantiere?

C’è un film internazionale, in questi giorni dovrei sapere. Vedete di portarmi fortuna altrimenti faccio una telefonata a Travolta che ha ancora un po’ di c4 da parte!!!!

– Con quale attore/attrice ti piacerebbe lavorare?

Dunque, per lavorare di nuovo con Emilio Solfrizzi farei qualsiasi cosa.
Glielo dico sempre. Lui sorride e chiude il telefono!
Lavorerei invece con Silvio Orlando, mi piacerebbe moltissimo.

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