I Guerrieri dell’anno 2072 (1984): Recensione

I Guerrieri dell’anno 2072 (1984)

Recensione del film di genere fantascientifico/post-apocalittico del 1984 I Guerrieri dell’anno 2072, diretto da Lucio Fulci

VOTO MALATI DI CINEMA 6 out of 10 stars (6 / 10)

Nel 2072 le emittenti televisive, abili ad intrattenere il pubblico a colpi di programmi violenti, si contendono il primato con spettacolari eventi.
Il Canale WBASIC non ingrana, ha poco share e mostra al pubblico prodotti scarsamente interessanti.
Per colmare la lacuna e diventare i numeri uno decidono quindi di lanciare un format estremo fatto di morte e battaglie cruente.
L’arena scelta è il Nuovo Colosseo di Roma, storico impianto dove migliaia di anni prima Gladiatori e animali feroci dovevano lottare per la sopravvivenza.
Al posto dei Gladiatori vengono selezionati alcuni tra i criminali più spietati della Terra, già condannati a morte; il sopravvissuto avrà la grazia mentre gli altri troveranno una morte atroce e sofferta.
Tra i concorrenti c’è anche Drake, ex idolo della TV arrestato ingiustamente per omicidio.

All’inizio degli anni ’80 il genere Fantascientifico/post-apocalittico era tra i più apprezzati.
2019 – Dopo la caduta di New York di Sergio Martino (1983), 1990 – I Guerrieri del Bronx di Enzo G. Castellari del 1982 e questo I Guerrieri dell’anno 2072 diretto dal Maestro Lucio Fulci nel 1984 sono alcuni titoli Made in Italy che prendono spunto soprattutto dal bellissimo 1997: Fuga da New York di John Carpenter del 1981.
Fulci nel suo lungometraggio lancia un chiaro segnale di critica verso i mass media, ormai padroni incontrastati del mondo e manipolatori, anticipando in questo caso come se fosse una partita di Tennis da Tavolo un altro importante Film di John Carpenter, uscito però nel 1988: Essi Vivono.
Anche un’altra pellicola ricorda molto I Guerrieri dell’anno 2072, ovvero L’Implacabile, film del 1987 con protagonista Arnold Schwarzenegger.

i guerrieri dell'anno 2072

 

La sceneggiatura è interessante, il senso di sfida e le varie personalità dei contendenti sono curate, così come la storyline che vede il protagonista (Jared Martin) coinvolto nella situazione.
La parte centrale manca un po’ di mordente, lenta nel ritmo e nei dialoghi, ma si rivelano 15/20 minuti sopportabili per via del finale in crescendo.
Nel cast abbiamo ottimi mestieranti per quanto riguarda il genere, tra tutti Fred Williamson, con la buona compagnia di Hal Yamanouchi, Renato Rossini A.K.A. Howard Ross e Claudio Cassinelli, uno dei volti più importanti del Poliziesco nel ruolo di un convincente Villain.
Esordio sul grande schermo per la bellissima Eleonor Gold, conosciuta da tutti con il suo vero nome: Eleonora Brigliadori.