Italian Fast Food (1986): Recensione

Italian Fast Food, recensione del film diretto da Lodovico Gasparini nel 1986, lungometraggio che vede come protagonisti alcuni dei volti noti del programma Drive In

VOTO MALATI DI CINEMA 6 out of 10 stars (6 / 10)

Gli anni ’80 sono stati il decennio più “confuso” e pieno di novità per quanto riguarda lo stile di vita e la globalizzazione economica.
Milano si può considerare l’epicentro italiano di questo fenomeno; era il punto principale che assorbiva dalle altre nazioni le tendenze, il modo di vivere e le novità, espandendole pian piano in tutta Italia.
Città della Moda, delle tante sottoculture, dell’accesa diatriba tra i fans dei Duran Duran e degli Spandau Ballet e dell’ormai ramificata collocazione da parte degli immigrati venuti dal Meridione, la città della “Madunina” brulicava di vita, sicché nel 1986 i fratelli Carlo ed Enrico Vanzina hanno voluto racchiudere il tutto in una pellicola della durata di 89 minuti: Italian Fast Food.

Il lavoro da svolgere tutto sommato è risultato abbastanza semplice. La maggior parte del cast di Italian Fast Food è stato preso dal programma/varietà Drive In, mega CULTONE che ha cresciuto una generazione. Un gruppo già affiatato ed esperto inserito in un contesto a loro affine.
Regia affidata a Lodovico Gasparini, al suo secondo film dopo No grazie, il caffè mi rende nervoso.

Un Fast Food in pieno centro di Milano –altro simbolo dell’americanizzazione prettamente anni ‘80– è frequentato dai vari personaggi che nel corso della storia vivranno situazioni molto comiche rispecchiando fedelmente la condizione sociale di quel periodo, rimanendo aggrappati alle loro maschere divenute famose in TV con Drive In.

Enzo Braschi è il Gran Gallo, ultratrentenne capo dei Paninari, sottocultura nata proprio a Milano, seguaci della moda Americana e dei brand più in voga, nonché grandi mangiatori di Hamburger e patatine fritte. Rivali accesi dei Punk, ne combinano di tutti i colori. Il Gran Gallo è un adulto mai cresciuto, con la nomina del Duro ma in fondo innocuo e mammone.
Sergio Vastano è Salvatore Le Capre, studente universitario fuori corso che millanta nobili antenati e conoscenze “vips“, nascondendo le sue origini calabresi e il pessimo andamento alla poco frequentata “Bocconi“!
Il trio napoletano dei Trettré lavora con diverse mansioni all’interno del Fast Food, divertendoci con le loro classiche gags.
Susanna Messaggio è Betty, cameriera del Fast Food con aspirazioni recitative, il suo sogno è quello di diventare attrice ma con scarsi risultati.
Carlo Pistarino è Gino, fattorino del Fast Food, rimasto coinvolto in un’avventura hot e pericolosa durante una consegna a domicilio.

Come detto in precedenza, i vari personaggi mantengono la loro linea cabarettistica durante la pellicola senza sfigurare, dimostrandosi capaci di affrontare il grande schermo e non solo 5 minuti di sketch, aiutati da un racconto semplice e divertente e dai loro classici tormentoni:
“è chiaro ‘stu fatto?!?!?”
“a me… me pare ‘na strunzaaata”
“Trooooppo giusto!!!”