Non bussate a quella porta (2017): Recensione

Non bussate a quella porta (Don’t Knock Twice), recensione del film horror del 2017 diretto da Caradog W. James con Katee Sackhoff e Lucy Boynton

VOTO MALATI DI CINEMA 6.5 out of 10 stars (6,5 / 10)

Jess è un’ex tossicodipendente ora artista di successo, colpevole agli occhi della figlia Chloe di averla “abbandonata” in un istituto minorile. La giovane, inizialmente restìa a ricongiungersi alla madre, accetta dopo che alcune strane vicende l’hanno coinvolta personalmente. Convinta dal fidanzato a bussare due volte alla porta dell’anziana e deceduta Mary, vede accadere attorno a lei strane situazioni tra cui la scomparsa dello stesso partner, anch’egli artefice della doppia bussata, dando vita a quella che fino a poco tempo prima era considerata dai giovani come una semplice ed inquietante leggenda metropolitana.
In quella casa abbandonata nel bel mezzo dell’autostrada sembrano celarsi infatti strani segreti…

Don’t Knock Twice (banalmente italianizzato in Non bussate a quella porta) vede dietro la macchina da presa il regista gallese Caradog W. James, al suo secondo lungometraggio dopo il film indipendente The Machine del 2013.
Il prodotto che ci offre parte abbastanza in sordina, seppur con buoni ritmi, mescolando situazioni già viste in altre pellicole, come ad esempio il “mostro” evocato tramite chiamata (in questo caso un doppio colpo alla porta di casa), oppure il tormentato rapporto madre/figlia molto in voga in questi tempi. Altro ingrediente prelevato da diversi film è l’ingresso in scena della sensitiva di turno che mette in guardia le malcapitate protagoniste.
Questi ridondanti elementi inseriti nella sceneggiatura però non intaccano un buon film che cresce in maniera esponenziale durante l’ultima mezz’ora, diventando non solo un semplice Horror paranormale, ma un vero e proprio Thriller con l’aggiunta di un pizzico di Fantasy.
La buona gestione da parte di Caradog W. James è dettata dal modo in cui il film cresce con il passare dei minuti, assestandosi sui binari giusti e lasciando qualche spiraglio aperto su un eventuale seguito.

Ad impreziosire la buona riuscita del prodotto ci pensano anche le due protagoniste: Katee Sackhoff (Halloween – La Resurrezione, Oculus) e Lucy Boynton (February, Sing Street).
Entrambe con un buona esperienza nel genere horror, riescono ad interagire alla perfezione nonostante la differenza d’età che nella realtà non supera i quindici anni (durante le riprese la Sackhoff aveva 36 anni, mentre la Boynton 22), rendendo credibile il rapporto madre/figlia grazie ad un’ottima recitazione corale.

CI PIACE:
– L’intesa da parte delle due protagoniste e la loro credibile recitazione.
– Il tocco del regista, pulito ed efficace.
– I colpi di scena nei trenta minuti finali.

NON CI PIACE:
– Alcune banalità evitabili nella sceneggiatura.
– Lo strano modus operandi da parte del villain: veloce per alcuni, lentissimo per la protagonista.