Vedo Nudo (1969): Recensione

Vedo Nudo, recensione della commedia composta da sette episodi diretta da Dino Risi nel 1969 con protagonista Nino Manfredi

VOTO MALATI DI CINEMA 7 out of 10 stars (7 / 10)

Forte del successo di Straziami ma di baci saziami, Dino Risi e Nino Manfredi tornano a collaborare a distanza di un anno con il fortunatissimo film a episodi Vedo Nudo -settimo e ultimo film girato insieme- scritto da Ruggero Maccari e Jaja Fiastri.
La pellicola si snocciola intorno a sette episodi con unico protagonista principale, ovvero Nino Manfredi, coadiuvato da altri grandi nomi dell’epoca che mettono così in mostra attraverso la loro recitazione momenti ambigui esplicitamente in chiave sessuale tipici della Commedia all’italiana.

Gli episodi in questione sono i seguenti

– La diva
L’attrice Sylva Koscina, di ritorno a casa dopo una seduta di fotografie, nota un incidente automobilistico e soccorre il povero malcapitato accompagnandolo all’ospedale. Arrivata all’istituto viene fermata dagli addetti ai lavori e dal primario, il professor Cacopardo, che come i suoi sottoposti non hanno occhi che per lei.
Essendo tutti concentrati sull’attrice, attratti da lei per via della sua bellezza e del suo essere famosa, perdono di vista il malato che rischia di morire perché non controllato da nessuno.
– Udienza a porte chiuse
Il secondo episodio vede il personaggio di Nino Manfredi, un povero contadino di paese, citato in causa da una signora anziana (la famosa Nerina Montagnani) che lo accusa di aver abusato della sua gallina. Il contadino non nega l’accaduto, dichiarando di essere stato più volte provocato dalla gallina, e otterrà l’affidamento dell’animale in cambio di lire 5.000.
– Ornella
Insieme all’ultimo episodio (Vedo nudo) risulta essere quello più interessante e duraturo.
Un impiegato alle poste, dopo aver rifiutato più volte il corteggiamento di un’avvenente collega, torna a casa e si dedica alla corrispondenza. La particolarità è riscontrabile alla doppia personalità di Ercole che si traveste da donna e dialoga via lettera con il torinese Carlo Alberto (Enrico Maria Salerno), spacciandosi per una donna di nome Ornella. Tutto peggiora quando Carlo Alberto decide di andare a Roma per conoscere finalmente Ornella. Al buon Ercole non rimane che spacciarsi per il fratello di Ornella ma non è comunque facile uscire da questa situazione…
– Guardone
Un uomo miope, di elegante aspetto, viene attratto da una strana presenza nella finestra di fronte, dove una donna mezza nuda si sta spogliando. Incredulo si nasconde e cerca gli occhiali per vedere meglio. Purtroppo per lui quella che sembrava una bella ragazza era solamente il suo riflesso allo specchio.
– L’ultima vergine
Per le strade di Spoleto si aggira un furioso serial killer che violenta le donne per poi ucciderle. Manuela (Véronique Vendell), giovane e vergine ragazza, si chiude in casa impaurita dopo aver visto l’identikit dell’assassino e un’intervista ad una vittima che ha ammesso di essersi concessa di sua spontanea volontà per non essere uccisa. Impaurita e nervosa, la ragazza riceve la mattina seguente la visita di uno strano personaggio che si spaccia come tecnico telefonico. Manuela, credendo che fosse l’assassino, si lascia abbandonare a ogni inibizione e sceglie di avere un rapporto sessuale con lui per poi scoprire che non si tratta affatto del ricercato.
– Motrice mia!
Maurizio, sposato con una bella donna tedesca, non sembra soddisfatto della sua vita coniugale e la tradisce ripetutamente senza nascondere alla moglie le sue varie avventure. La situazione di crisi però non è dovuta alle altre donne, ma all’attrazione che Maurizio trova nei treni, passando le notti sdraiato su un binario compiendo dei veri e propri atti sessuali.
– Vedo nudo
L’episodio che intitola il film vede come protagonista Nanni, pubblicitario di prodotti con messaggi erotici e playboy incallito, talmente incallito che d’improvviso vede donne nude ovunque. Questa sua malattia lo costringe a ricoverarsi in una clinica svizzera che invece di guarirlo peggiora ulteriormente la situazione.

L’exploit disinibitamente sessuale che vive l’Italia alla fine degli anni ‘60 è perfettamente raccontata da Dino Risi in questi sette episodi, dove un poliedrico e straripante Nino Manfredi è in grado di vestire i panni di più personaggi in modo convincente. Più che un attore, un autentico mostro di bravura che catalizza l’attenzione grazie alle sue sette interpretazioni: dal timido omosessuale all’ignorante contadino di provincia, per poi passare all’uomo d’affari con un enorme segreto per concludere con il playboy soffocato dal sesso.
Enrico Maria Salerno, Sylva Koscina e Véronique Vendell risultano essere ottime spalle in questo lungometraggio che racconta in modo leggero alcune situazioni anche drammatiche e imbarazzanti.

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