Tutti i soldi del mondo (2017): Recensione

Tutti i soldi del mondo, recensione del film diretto da Ridley Scott nel 2017 con Michelle Williams, Mark Wahlberg e Christopher Plummer, tratto da una storia vera

VOTO MALATI DI CINEMA 6.5 out of 10 stars (6,5 / 10)

“..Essere un Getty è una cosa straordinaria. Mio nonno non era soltanto l’uomo più ricco del mondo…era l’uomo più ricco della storia del mondo. Noi assomigliamo a voi, ma non siamo come voi, è come se fossimo di un altro pianeta, dove la forza di gravità è talmente forte da piegare la luce…e anche le persone.. “ (Charlie Plummer, John Paul Getty III).

Tutti i soldi del mondo (titolo originale: All the Money in the World) è la ricostruzione di un fatto di cronaca realmente accaduto e divenuto un caso mediatico internazionale: il rapimento di John Paul Getty III.
Roma, 1973. Alcuni uomini mascherati rapiscono l’adolescente John Paul Getty (Charlie Plummer), nipote del magnate dell’industria petrolifera, l’americano Jean Paul Getty, noto per essere l’uomo più ricco del mondo.
Il rapimento del suo preferito nipote non scuote però l’avidità e l’orgoglio del facoltoso nonno, che non trova ragione per rinunciare al suo denaro e le sue ricchezze per il riscatto del ragazzo.
Parte così la corsa contro del tempo della madre di Paul, Gail (Michelle Williams), che dopo il divorzio dal marito aveva ottenuto la custodia dei figli e che non voleva aver a che fare con il ricco suocero.
Accompagnerà questa frenetica corsa Fletcher Chace (Mark Wahlberg), ex agente della CIA e uomo della sicurezza di Getty, assunto dal Magnate per riportare ed indagare sul nipote rapito.
Una vicenda pubblica e privata che sconvolse il mondo per aver rivelato a tutti un incredibile verità: che si può amare di più il denaro che la propria famiglia.

“..Lavora per te stesso; non diventerai mai ricco se lavoriper i sogni degli altri..”

L’idea del progetto iniziale era cominciata con il contatto tra il produttore Quentin Curtis e lo sceneggiatore David Scarpa di creare una sceneggiatura dal libro di John Pearson sulla vita di Sean Getty dal titolo “The outrageous fortune and misfortunes of the heirs of J.Paul Getty”.
All’inizio Ridley Scott non era interessato alla regia di un film su un rapimento, ma leggendo le prime righe della sceneggiatura di Tutti i soldi del mondo ebbe l’illuminazione e lo stimolo di creare un film che trattasse l’ambiguità di un personaggio filantropico come Sean Getty.
All’inizio la parte era stata affidata a Kevin Spacey (con utilizzo di un forte make-up e protesi), ma dopo lo scandalo riguardante la vita privata dell’attore, si interruppe il suo contratto e ripresero i lavori con l’attore premio Oscar Christopher Plummer.
L’interpretazione di Plummer è davvero di altissimo livello, sia per dialoghi che per la somiglianza fisica e generazionale.
Michelle Williams interpreta Gail, l’infaticabile madre di “Paolo” Getty, che dimostra la sua intelligenza ed astuzia tenendo sfida con il suocero spilorcio e Wahlberg che interpreta Chace, faccendiere e capo della sicurezza di Getty, enigmatico e moralmente tormentato.
Il giovane Charlie Plummer interpreta Paul Getty, la vera vittima di tutta questa sporca faccenda (da notare la somiglianza fisica nella foto pubblicata sul giornale, con l’orecchio mozzato dall‘Ndrangheta).
Il Francese Romain Duris interpreta “Cinquanta”, il rapitore e “negoziatore” dell’Ndrangheta calabrese.

La vicenda avvenne a Roma, Italia del Sud e Londra dei primi 70’. La scelta dello stile dei costumi sono di Janty Yates con cui Scott ha lavorato ne “Il Gladiatore”.

Lo scenografo Arthur Max ha utilizzato diversi siti celebri di città come sfondi, nella maggior parte del film a Roma (Fontana di Trevi, Palazzo Fontana, museo Nazionale Romano, Villa Adriana, Palazzo Barberini) sia per ricreare la “Getty Oil“ di San Francisco ed il lusso e potere che rappresentavano le sue proprietà o residenze Italiane, mentre per rappresentare la povertà della campagna Calabra ha utilizzato le colline della campagna di Bracciano.
La residenza Britannica di Getty invece è la Hatfield House a Londra.
Troviamo in ruoli secondari ed apparizioni anche delle Nostre conoscenze italiane: Marco Leonardi, Francesca Inaudi, Giuseppe Bonifati, Maurizio Lombardi, Mario Opinato, Andrea Piedimonte, Giulio Base, Nicolas Vaporidis, Paolo Bernardini.

Questo Biopic Thriller (Candidato a 3 Golden Globe 2018), rappresenta una vicenda reale, di come tutti i soldi del mondo non possono acquistare i valori sacri e morali della famiglia e che avere un cognome “pesante” a volte può essere molto scomodo.