Last Days (2005): Recensione

Last Days, recensione del film diretto da Gus Van Sant nel 2005 con protagonista Michael Pitt, il terzo della Trilogia della Morte

VOTO MALATI DI CINEMA 7.5 out of 10 stars (7,5 / 10)

La mente geniale di Gus Van Sant ha prodotto una piccola perla. Forse sembro abbastanza euforico quando parlo di questo film, ma lasciatemi elogiare le capacità di questo signor regista.
Il film è liberamente (e non del tutto veritiero) ispirato all’ultimo giorno di vita del leader dei Nirvana Kurt Cobain, nonostante i nomi fittizi dei personaggi.

Impressionante l’apparente calma esterna che circonda il protagonista, un ottimo Michael Pitt nel ruolo di Blake/Kurt Cobain; una tranquillità artefatta che si respira in modo inquietante, perché il caos perenne che attanaglia le interiora del protagonista è ben percettibile.

Nessuno (forse) verrà mai a conoscenza delle reali vicende accadute in quel maledetto 5 aprile del 1994, e di certo non era intenzione del regista indagare oltre, mettendo in risalto aspetti di altro genere, tipo la tormentata e triste vita di una persona che vive un incurabile stato di solitudine e disperazione, attorniata da persone diffidenti e, credo, ormai schiava di un insopportabile successo.

Una scena che mi ha particolarmente colpito vede appunto come protagonista Michael Pitt/Blake/Cobain, ormai in preda alla disperazione psicofisica, ipnotizzato davanti alla TV da un videoclip musicale dei Boyz II Men.

Una sequenza di oltre due minuti aperta a qualsiasi interpretazione che mostra uno dei maggiori esponenti del genere Grunge ammirare le gesta di un gruppo R&B.

Last Days chiude la cosiddetta “Triangolo della Morte” di Gus Van Sant, composta dai precedenti Gerry (2002) ed Elephant (2003)

L’obiettivo originale di Gus Van Sant era quello di girare un film biografico su Kurt Cobain, ma tale idea ha trovato sin da subito l’opposizione della vedova Courtney Love, ben disposta però ad aiutare il regista nella realizzazione di una pellicola “non ufficiale”.

Il personaggio interpretato da Asia Argento non ha nulla a che fare con la cantante e attrice.
Per il ruolo di Blake/Kurt Cobain, il nome iniziale scelto da Van Sant era quello del danese Holger Thaarup, superato al fotofinish da Michael Pitt che già aveva lavorato con il regista nel film Scoprendo Forrester del 2000.