MaXXXine (2024): Recensione
MaXXXine (2024): Recensione
MaXXXine, recensione del film diretto da Ti West, ultimo della trilogia con protagonista Mia Goth. Uscito nelle sale il 5 Luglio 2024.
VOTO MALATI DI CINEMA (8 / 10)
MaXXXine è la storia di una ragazza disposta a tutto pur di diventare una star. Una vera stella del cinema come poche possono vantare di esserlo. Quasi nessuna però ha iniziato la carriera con un film horror. Maxine sarà la prima a sfondare questo tabù sconfiggendo il pregiudizio che vuole carriere costruite esclusivamente su films per tutti?
MaXXXine è il terzo capitolo della trilogia che vede come antecedenti le due pellicole X: a sexy horror story (2022) e il suo prequel Pearl sempre dello stesso anno. Questo terzo e ultimo capitolo conclusivo della saga, sempre diretto con perizia da Ti West è ambientato nei favolosi anni ’80.
Accompagnato da una meravigliosa colonna sonora, in linea con quello straordinario decennio, questo terzo atto ha un alto tasso adrenalinico, è potente, coinvolge in modo totalizzante lo spettatore. Non annoia. È disturbante nella giusta misura. Crea suspense e tiene sollecitata l’ attenzione. È un film che sembra essere molto semplice e lineare nella trama (un inseguimento serrato al successo, qualunque cosa voglia dire e qualunque cosa comporti) ma nasconde in realtà anche messaggi più profondi. In primis molte scene e battute tendono a rimarcare con forza e convinzione l’ importanza del genere horror nell’industria cinematografica americana che lo ha spesso lasciato in secondo piano ritenendolo un prodotto di nicchia ma nello stesso tempo lo ha anche bollato come sottogenere di minore importanza.
Altro tema che viene scandagliato è la finta moralità dell’industria hollywoodiana così intenta a presentarsi pulita e immacolata mentre è alla continua ricerca di carne fresca da ingoiare in modo bulimico per poi vomitarla come scarto e ripulirsi la coscienza, in una coazione a ripetere che non prevede battute d’arresto perché “the show must go on” e ogni impedimento che intralci la macchina va eliminato sul nascere e nel minor tempo possibile.
L’unica nota stonata del film è la fretta con cui si decide di concludere la storia.
Il finale arriva come una cesura e segna uno stacco troppo netto da tutto lo sviluppo precedente. Convulso e approssimativo mette un punto definitivo e crea uno strappo deciso come se ci fosse l’urgenza di passare oltre. Si brucia in un attimo tutta la tensione accumulata rivelando quello che era sempre stato presente sotto forma di ipotesi ma che si disvela con una tale brutalità che non lascia adito ad alcun fraintendimento.
Sublime nell’interpretare una esplosiva bionda disposta a qualsiasi cosa pur di ottenere ciò che desidera per sé stessa ritroviamo Mia Goth che, in questa terza prova, assume anche il ruolo di produttrice.
Fama e gloria sono il futuro da inseguire per lasciare alle spalle il torbido e lo squallore dell’intrattenimento per adulti, macchia e croce da immolare sull’altare della gloria riconosciuta da tutti come tale solo perché non ha nulla da spartire con il mondo scandaloso del porno. Un film che mette a nudo i vizi e le perversioni del cinema considerato da chi non lo frequenta dall’ interno un paradiso dorato e privo di difetti ma che nasconde al suo interno trappole e tranelli che possono fare cadere in un baratro profondo di umiliazione e dipendenza. In tutto questo non manca anche la presenza di un serial killer che si presenta come moralizzatore ma che in realtà è tutt’altro. Un’uscita agostana per un film ad alto potenziale che mescola vari ingredienti cucinati per affascinare, spaventare, fare riflettere ma anche tanto divertire tornando alle atmosfere dei tempi passati quando edonismo e spregiudicatezza la facevano da padroni.
