La battaglia di Hacksaw Ridge (2017): Recensione

La battaglia di Hacksaw Ridge (2017)

VOTO MALATI DI CINEMA 7.5 out of 10 stars (7,5 / 10)

Un film di guerra. Drammatico. Cruento come “Salvate il soldato Ryan” e dal taglio religioso dello stesso regista de “La Passione di Cristo“. Ormai non si cerca più di addolcire la pillola della guerra: così era e così viene mostrata in pellicola. Inoltre si aggiunge la componente della fede – elemento forte in Mel Gibson – che da un tocco un poco diverso rispetto alla media, affrontando per vie traverse temi come la giustizia, la lealtà, la solidarietà e la bellezza (non fisica ovviamente).

Sono più unici che rari i momenti in cui il protagonista vacilla nel proprio credo: un chiaro esempio di fermezza dei valori, incrollabile fede e amore incondizionato. Il film se ne fa, dunque, portavoce diventando una sorta di inno al rispetto, attraverso una fotografia e regia acrobatiche che donano alla pellicola un dinamismo quasi poetico – paradossalmente – con inquadrature davvero originali; mentre la musica rimane nella media cinematografica.

Si suggerisci caldamente, se possibile, la visione in lingua originale. Il doppiaggio italiano, sfuma in arroganza, perdendo così la disarmante, e quasi buffa, purezza del protagonista Doss. Allo stesso modo vale per Hugo Weaving, un po’ all’ombra ma determinante, che rappresenta un po’ una dimostrazione di cosa può provocare la guerra negli uomini.

Andrew Garfield è un protagonista dalla recitazione onesta e molto accentuata nella gestualità e prossemica, come è propria dell’attore. Trasmette semplicità e amore verso la vita, nonostante gli orrori commessi dall’uomo. Un’interpretazione davvero riuscita, perché ti porta a cambiare lo schieramento: dapprima si prova antipatia per Desmond Doss, poi stima. Se un film e un attore riescono a trasmettere tanto, hanno vinto.

RECENSIONE BASATA SULLA VISIONE IN LINGUA ORIGINALE DEL FILM.

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