Rogue One A Star Wars Story (2016): Recensione
Rogue One A Star Wars Story, pellicola del 2016 diretta da Gareth Edwards, primo capitolo della Star Wars Anthology
VOTO MALATI DI CINEMA (7 / 10)
Premessa cronologica: la pellicola si colloca poco prima di “Una nuova speranza”.
“Rogue One: A Star Wars Story” è il primo della Star Wars Anthology, spin-off della saga che vede come protagonista un personaggio in particolare per ogni capitolo.
Non sarò prolisso nel raccontare la trama per non svelare scenari particolari e “spoilerosi”:
La vicenda ruota attorno a Jyn Erso, figlia di Galen, giovane ribelle dal carattere apparentemente aggressivo. La ragazza si unirà ad un gruppo di ribelli con l’obiettivo di rubare i piani della Morte Nera.
Ora bando alle ciance, andrò dritto al sodo: Rogue One è un film bello. Senza usare termini tecnici e articolati questa pellicola è per prima cosa utile e preziosa, una ventata d’aria fresca e per nulla superflua.
I timori iniziali del fan e del critico preoccupato puntavano proprio a quello: c’era bisogno di una nuova saga, di uno spin-off? La risposta è SI.
Rogue One parte lievemente in sordina ma riesce ad uscire fuori alla distanza grazie alla forza dei personaggi, ironici e ben caricaturati.
Non ci sono i Jar-Jar di turno ma, al contrario, abbiamo modo di fare la conoscenza di K-2SO, droide imperiale riprogrammato dai ribelli, utilissimo per i fini della trama e dotato di ottime sfaccettature.
Felicity Jones (La teoria del tutto, Inferno) convince pienamente nei panni della protagonista forte e coraggiosa. Senza dubbio tra le attrici più affermate e ricercate attualmente, la britannica entra prepotentemente nell’immaginario collettivo dell’Universo Star Wars con un’interpretazione che verrà ricordata a lungo.
Non da meno il resto del cast, con una menzione particolare per Donnie Yen (Ip Man), letteralmente favoloso ed eroico.
Anche Gareth Edwards (Monsters, Godzilla) è promosso a pieni voti. Dirige in maniera lineare la pellicola nonostante le enormi responsabilità. I balbettanti minuti iniziali vengono travolti dall’ottima fotografia ed effetti speciali di pregevole fattura.
Disney e Lucasfilm tirano fuori un prodotto dalle sfumature cupe, mantenendo come promesso lo stile ammirato soprattutto nella Trilogia Originale, con l’aggiunta di alcuni riferimenti (alcuni sorprendenti) sparsi per la pellicola.
Chiusura doverosa dedicata a lui, all’icona, al simbolo: Darth Vader.
L’annunciato ritorno del Villain per eccellenza ha scombussolato gli ormoni dei fans e non solo. Il risultato è altamente soddisfacente, la Marcia Imperiale risuona almeno un paio di volte.
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