Recensione: Mysterious Skin (2004)
Mysterious Skin, recensione del film drammatico diretto da Gregg Araki nel 2004 con protagonisti Joseph Gordon-Levitt e Brian Lackey
VOTA IL FILM [ratings id= “1°results=”true”] VOTO MALATI DI CINEMA 7,5/10
Mysterious Skin è un film che affronta un tema difficile come quello della pedofilia, girato in maniera egregia dal regista Gregg Araki -che abbiamo avuto modo di ammirare con altri interessanti lungometraggi anni prima, soprattutto Doom Generation.-
Ambientata in un paesino del Kansas nel 1981, la storia vede come protagonisti due bambini che vivono insieme un’esperienza fatta di violenza sia fisica che psichica da parte del loro coach di Baseball, reagendo in modo completamente diverso a quanto accaduto.
Neil McCormick (Joseph Gordon-Levitt), ragazzo omosessuale e sbandato, si prostituisce per divertimento. Era il prediletto del coach e aveva un segreto amore per lui nonostante quanto successo, fatto che lo porta ad avere un carattere menefreghista nei confronti delle altre persone, specialmente quelle più vicine come i pochi amici da cui si tiene emotivamente distante e una madre all’oscuro di tutto, l’unica a cui il ragazzo dimostra affetto.
Pellicola tratta dall’omonimo romanzo scritto da Scott Heim
Brian Lackey (Brady Corbet) ha una personalità chiusa e solitaria. Convinto di essere stato rapito dagli UFO in tenera età, tenta di indagare sui motivi di tale mistero, avendo totalmente nascosto e rimosso il traumatico avvenimento di dieci anni prima. Vuole andare a fondo nella vicenda e pian piano come in un puzzle ricostruisce ogni singolo pezzo.
Come scritto all’inizio dell’articolo, il lungometraggio racconta la drammatica avventura patita da due innocenti bambini di una cittadina qualunque dell’America, scavando all’interno della loro psiche ormai danneggiata mostrando due anime vuote e nere, probabilmente segnate a vita, che con il passar del tempo difficilmente vedranno attimi di felicità nel loro futuro.
Ragazzi diversi caratterialmente ma accomunati da una situazione simile; uno consapevole di quanto accaduto e l’altro che come un cadavere sepolto sottoterra cerca di dimenticare, sostituendo il triste episodio con la storia degli UFO, in modo effimero, tipico della fantasia dei bambini.
La pellicola, bellissima e cruda, mette in risalto il lato malvagio del mondo, dove nessuno è mai realmente al sicuro, specialmente le persone innocenti e indifese.
Interpretazione sublime da parte di un allora 23enne Joseph Gordon-Levitt, autentico talento ed astro nascente del Cinema Mondiale, come ampiamente dimostrato in questi intensi 99 minuti.