Scare Campaign (2016): Recensione
Scare Campaign, recensione del film horror australiano diretto da Colin e Cameron Cairnes al loro secondo lungometraggio dopo 100 Bloody Acres
VOTO MALATI DI CINEMA (6 / 10)
Scare Campaign è un programma di Candid Camera a tematica Horror, genere molto in voga in questo periodo.
Emma e Marcus sono le punte di diamante di questo show: lei attrice, lui regista.
Alcune divergenze lavorative e sentimentali tra i due mettono in pericolo il continuo della trasmissione. Se per Emma si sta andando oltre, per Marcus è ancora troppo poco.
A causa del calo di audience la produzione lancia un ultimatum al regista, ordinandogli di inserire alcune trovate di maggior impatto al programma, e possiamo assicurarvi che saranno accontentati…
Dopo avervi recensito Wyrmwood: Road of The Dead, l’Australia si rende protagonista di un nuovo Horror dalle tinte profondamente Thriller.
Scare Campaign ha molti elementi su cui parlare ma evitiamo alcune analisi per non spoilerare troppo la già prevedibile narrazione.
Se avete visto American Horror Story: Roanoke è facile trovare alcune similitudini, ma in questo caso di paranormale non abbiamo nulla, ci troviamo di fronte invece ad una catena di eventi che si intrecciano, dando vita ad una spirale fatta di sangue ed urla.
Colin e Cameron Cairnes tornano a dirigere un lungometraggio a distanza di quattro anni (100 Bloody Acres del 2012) e tirano fuori un prodotto a malapena sufficiente nonostante l’idea e soprattutto i Villain abbastanza convincenti.
La sensazione è quella di aver perso un’occasione, forse a causa dello stile troppo “videoclipparo” o da “Serie TV” che dir si voglia.
Parlavamo poco fa della prevedibilità del film; è un thriller troppo, troppo semplice da intuire. Lasciamo ai registi comunque il pregio di aver curato molto bene gli effetti speciali e di aver volutamente (speriamo) messo la trama in secondo piano, meritando come detto in precedenza un 6 in pagella.
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