La cugina del prete (1975): Recensione

La cugina del prete, recensione del film erotico diretto da Wes Craven nel 1975 con lo pseudonimo di Abe Snake, distribuito in Italia da Opium Visions

VOTO MALATI DI CINEMA 7 out of 10 stars (7 / 10)

Angela e Peter sono cugini. Cresciuti praticamente insieme sin dall’infanzia, coltivano l’uno verso l’altro un sentimento proibito che sboccia al raggiungimento della maggiore età da parte di entrambi. La situazione diventa ancora più insostenibile quando Peter decide di farsi prete, lasciando Angela nei sensi di colpa e nel rimorso. La ragazza prova in tutti i modi a nascondere l’ossessione nei confronti del cugino nel modo più masochistico possibile, ovvero quello di lasciarsi andare completamente nel vortice dell’eros con l’obiettivo, inutile, di rimuovere l’attrazione fisica e mentale per il cugino provando qualsiasi tipo di esperienza sessuale.
Anche Peter dal canto suo risulta essere preda delle tentazioni che neanche una vocazione così grande come quella del Signore riesce a placare.

Dopo il clamoroso successo ottenuto con l’horror L’ultima casa a sinistra del 1972, Wes Craven firma il suo secondo lungometraggio tre anni dopo cambiando totalmente genere, mettendosi in gioco con un film erotico dal titolo The Fireworks Woman (italianizzato in La Cugina del prete), firmandosi con lo pseudonimo di Abe Snake.
Negli anni ‘70 il genere erotico americano viveva un periodo prospero, dove storie e situazioni peccaminose e scabrose venivano raccontate in maniera onirica e sentimentale.

Esempio perfetto lo si trova ne La cugina del prete, dove troviamo un dramma a tinte fortemente erotiche in cui una donna ed un uomo che si amano sono costretti a punire il loro “sbagliato” sentimento soffocandolo in altre maniere.
Impreziositi da una buona fotografia, non mancano momenti di assoluto estremismo sessuale, mancanti nella versione statunitense ma che possiamo trovare nell’edizione italiana, quella più fedele e meno toccata in termini di censura.

Nonostante il genere ultra vietato ai minori di anni 18, La cugina del prete risulta essere un film con solide fondamenta narrative

Come riportano gli studi eseguiti da Alessio Di Rocco e Roberto Curti contenuti nell’inserto del DVD distribuito da Opium Visions, possiamo constatare che l’italica versione comprende “la scena (assente nella versione USA) in cui, durante un picnic, Ellis Deight ed Erica Eaton costringono Jennifer Jordan a orinare davanti a loro. Inoltre, solo nella versione italiana è possibile vedere nella sua interezza il partouze all’interno di una stalla, con protagonisti la Jordan, Helena Madigan e Alan Marlow, scena tagliata di quasi tre minuti nella versione americana”.
Altro significante dettaglio risiede nel grado di parentela dei due protagonisti. Nella versione originale americana Angela e Peter sono fratelli e non cugini, modifica attuata solamente nel nostro paese per scongiurare l’incesto.

Molto importante è anche il lato onirico (piccola anticipazione al tema usato da Wes Craven per il successivo Nightmare), dove possiamo ammirare Jennifer Jordan esibirsi in atti di onanismo sensuale e sfrenato.
Wes Craven è presente in maniera frammentaria ma con un ruolo ben specifico all’interno della pellicola, interpretando il misterioso “uomo dei fuochi d’artificio”, una sorta di timoniere diabolico che segue Angela dovunque, apparendo poco prima dei momenti più peccaminosi.

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