Duel (1971): Recensione del film d’esordio di Steven Spielberg
Duel, recensione del film d’esordio diretto da Steven Spielberg nel 1971, concepito inizialmente come pellicola per la televisione
VOTO MALATI DI CINEMA (7,5 / 10)
Era il 1971 quando il venticinquenne Steven Spielberg girò in soli 10 giorni questo “road movie” che gli aprì la strada per la vetta dello Star System Hollywoodiano.
Duel è un film emozionante che inchioda lo spettatore davanti lo schermo dall’inizio alla fine, senza scampo.
David Mann (Dennis Weaver), un commesso viaggiatore, sta compiendo un viaggio di lavoro in auto quando viene invitato al sorpasso da una grossa autocisterna che lo precede: subito dopo l’ autocisterna ri-sorpassa la sua auto dando vita ad un’allucinante sfida stradale. David si accorge ben presto che l’autista dell’autocisterna, di cui non riesce mai a scorgere il volto, ha intenzione di ucciderlo.
“Se credi di poter prendere quel bestione che hai e usarlo come un’arma per ammazzare la gente sulla strada, beh ti sbagli! È meglio che ci pensi… “
Ottima la sceneggiatura di Richard Matherson, il cui racconto trova massima ed esaustiva espressione nelle scelte registiche, nelle inquadrature di Spielberg e nell’ottimo montaggio. La capacità del regista statunitense di far immedesimare in pieno lo spettatore con il protagonista è la chiave di lettura perfetta di questo capolavoro, in cui già troviamo elementi del cinema Spielberghiano: accuratezza nei dettagli e stacchi di inquadratura che garantiscono vera suspense.
Debutto fantastico di un regista che ha influenzato come pochi la storia della settima arte.
(A cura di Andrea Lo Gioco)