Straziami, ma di baci saziami (1968): Recensione


Straziami, ma di baci saziami, recensione del film diretto da Dino Risi nel 1968 con Nino Manfredi, Pamela Tiffin e Ugo Tognazzi

VOTO MALATI DI CINEMA 7 out of 10 stars (7 / 10)

Quando Internet ancora non esisteva e conoscersi casualmente era naturale, nascevano spesso le storie d’amore più belle e romantiche.
E’ questo il caso di Marino (Nino Manfredi) e Marisa (Pamela Tiffin), ciociaro lui e marchigiana lei.
Dopo un accidentale incontro a Roma durante una manifestazione si innamorano l’uno dell’altra e, grazie soprattutto alla tenacia dell’uomo che molla tutto dirigendosi alla volta del paese di lei, cominciano una relazione sentimentale.

“Sei tu Scortichini Guido?”

Le malelingue nella piccola cittadina sono tante e Marino deve fare presto i conti con la propria gelosia quando arriverà ad incolpare ingiustamente Marisa di essere una poco di buono, inducendo la ragazza a lasciarlo, convinta definitivamente ad abbandonare la vita di paese per muoversi così verso Roma con l’obiettivo di rifarsi una vita.
Il protagonista disperatamente si reca alla ricerca della ragazza, inconsapevole che Marisa nel frattempo si è sposata con un simpatico sarto sordomuto (Ugo Tognazzi).

Splendida commedia con la regia di Dino Risi, Straziami, ma di baci saziami racconta un’Italia in evoluzione socio-culturale. Siamo in pieno ’68 e la nazione sta cambiando visibilmente pelle. L’antica mentalità delle persone di paese è ancora ben ramificata rispetto a quella apparentemente più aperta di chi risiede nella grande Metropoli.
L’amore supera ogni ostacolo e può indurre a fare tante pazzie, come nel caso dei protagonisti che tra una peripezia e l’altra decidono di stare comunque insieme nonostante gli eventi e gli imprevisti senza mai dimenticarsi, prova inconfutabile che ai tempi tutto procedeva meno freneticamente e ancor meno in maniera superficiale.

Bellissimi gli scenari dove possiamo ammirare semplici paesini del centro Italia oppure la splendida Roma di una volta.
Interpretazioni magistrali di Manfredi, Tognazzi e della Tiffin, perfetti nei ruoli e con tempi comici di altissimo livello.