John Wick 3 – Parabellum (2019): Recensione

John Wick 3 – Parabellum, recensione del terzo capitolo del film diretto da Chad Stahelski. Nelle sale italiane dal 16 maggio 2019

VOTO MALATI DI CINEMA 7 out of 10 stars (7 / 10)

Dopo aver ucciso il boss criminale Santino D’Antonio (interpretato da Riccardo Scamarcio) nel precedente capitolo, stavolta lo spietato assassino John Wick è costretto alla fuga con una taglia da oltre 15 milioni di dollari che pende sulla propria testa. John Wick, personaggio divenuto celebre grazie al volto di Keanu Reeves, torna nelle sale cinematografiche due anni dopo l’ultimo film a lui dedicato con il terzo capitolo della saga, diretta dal regista esordiente Chad Stahelski (stuntman e controfigura dello stesso Reeves nel film “Matrix”).

Nei primi due capitoli la trama era stata ben costruita, in modo da farci conoscere con grande sorpresa e divertimento “l’universo” quasi fumettistico nel quale si muove il protagonista. Le scene d’azione, benché dovessero essere la specialità di John Wick (soprannominato dalla mafia russa “colui che mandi a uccidere l’uomo nero”), risultavano però cadere nella ripetitività di tante sparatorie e combattimenti corpo a corpo sterili. In questa terza pellicola viene invece rivolta grande attenzione all’azione impiegata, contornando il tutto con un adeguato humor.

John Wick torna nel capitolo più adrenalinico e violento della saga

Il film, seppur si dilunghi un po’ troppo (130 minuti), avanza nelle vicende lasciate precedentemente in sospeso, ed è sviluppato nello schema ordinario tipicamente adottato dalle saghe quando si spingono oltre i due/tre capitoli. La sceneggiatura si articola nel dinamismo e in un’azione, a tratti, mal dosata e fragorosa, dove vengono inseriti nuovi personaggi e sviluppate alcune vecchie glorie, come ad esempio il carismatico direttore dell’hotel “Continental”.

Il protagonista è sempre impersonato dal rinato Keanu Reeves, che riesce a garantire l’espressività aggressiva, carismatica e dark all’ormai iconico assassino in total black. Dopo che nel primo capitolo John Wick trovò un temporaneo alleato nel personaggio intrepretato da Willem Dafoe, stavolta troveremo a fiancheggiarlo la stilosa Halle Berry (“X-Men”), la quale si rivela efficace e ben inserita nel ruolo dell’assassina Sofia. Un’altra new entry è impersonata da Mark Dacascos (“Il patto dei lupi”) nei panni del killer Zero, il quale metterà in grande difficoltà Wick a colpi di arti marziali ma non sul piano del carattere e del carisma. Il britannico Ian McShane e il silente ma solido Lance Reddick (rispettivamente nelle parti del direttore e del receptionist dell’hotel Continental), in questo capitolo trovano maggior spazio, confermando la grande personalità già lievemente assaporata nei primi due film. Dato il concept molto fumettistico, una grande mancanza è determinata dall’assenza di un antagonista principale che bilanci la grande personalità di Keanu Reeves/John Wick.

In conclusione si può dire che questa pellicola, agendo sulla scia dei predecessori, riesce a migliorarsi e a manifestare la consapevolezza di aver creato un personaggio che, senza troppe pretese, non può più essere ignorato.