Top Gun (1986): Recensione
Top Gun, la recensione del film cult che lanciò la carriera di Tom Cruise, diretto da Tony Scott ed ispirato all’articolo “Top Guns” di Ehud Yonay pubblicato sulla rivista “California”. Uscito nelle sale italiane il 25 settembre 1986
VOTO MALATI DI CINEMA (8 / 10)
Nel 1986 il compianto Tony Scott, fratello minore del celebre Ridley Scott, portò nelle sale il film campione d’incassi di quell’anno: Top Gun. Una pellicola divenuta un cult nell’immediato, con protagonista un giovane Tom Cruise nelle vesti di Pete Mitchell-Maverick, un pilota della marina testa calda ed impulsivo, divenuto l’emblema di un’intera generazione, tanto da influenzarne lo stile con il suo atteggiamento da belloccio spavaldo, agghindato con bomber di pelle e Ray-Ban a goccia, impavido al comando del suo F-14 e della sua Kawasaki GPZ 900R.
“Lassù non hai il tempo di pensare, se pensi sei morto”
Top Gun si svolge negli anni della Guerra fredda, con la minaccia sovietica senza volto incarnata dai letali MiG-28. Maverick e Goose (Anthony Edwards) sono rispettivamente pilota e navigatore di F-14 ed allievi del “Top Gun”, la più prestigiosa scuola di addestramento della marina militare. Preso dalla storia d’amore con l’affascinante istruttrice Charlotte Blackwood (Kelly McGillis), dalla rivalità con Iceman (Val Kilmer) e tormentato dai suoi demoni personali, Maverick dovrà fare i conti con le conseguenze di un tragico incidente aereo che gli farà perdere la fiducia nelle sue abilità di pilota, fino al dogfight finale contro gli aerei russi.
“Essere il più bravo di tutti significa commettere degli errori, per poi andare avanti, come fanno tutti gli altri…”
Tony Scott grazie a Top Gun ci ha regalato quasi due ore di azione adrenalinica, inquadrata ad arte in una fotografia straordinaria ed evocativa, con caccia ribaltati e in avvitamento, aerei che volteggiano in acrobazie cadenzate a ritmo di musica (la scena di apertura con il brano “Danger Zone” di Kenny Loggins è straordinaria), moto lanciate a tutta velocità e giovani sex symbol che ipnotizzano il pubblico con i loro sguardi magnetici. In fondo è questa l’essenza di Top Gun. Un film divenuto un vero e proprio fenomeno di costume ed il perfetto connubio tra azione e virilità, concepito per mettere in moto un’imponente propaganda militare, sbandierando il coraggio dei piloti americani.
Top Gun infatti fu finanziato anche dal Dipartimento della Difesa Statunitense, che pensò bene di piazzare degli uffici mobili di reclutamento fuori alle sale cinematografiche, registrando così, durante quell’anno, il più alto numero di matricole dai tempi dell’attacco a Pearl Harbor. Il film fu concepito per infondere coraggio al popolo americano durante la Guerra fredda, mirando a placare la paura dilagante di un nuovo conflitto bellico e facendo leva sullo spirito ottimista degli anni 80.
“Sento il bisogno, il bisogno di velocità!”
“I feel the need, the need for speed!”
Top Gun è una pellicola di altri tempi che ha segnato il cuore di più generazioni. Un film dal successo clamoroso, che incassò circa 350 milioni di dollari a livello mondiale e che vanta una delle colonne sonore più belle del cinema, glorificata col premio Oscar a “Take my breath away” come miglior canzone. Non meno importante, il fenomeno Top Gun fu così smisurato da richiedere la scrittura del sequel subito dopo il suo debutto al cinema, anche se poi il progetto fu bloccato dal Dipartimento della Difesa, che nel frattempo aveva rinnovato la tecnologia militare e non voleva telecamere a riprendere la nuova strumentazione. Un sequel che ha però preso vita molti anni dopo con “Top Gun: Maverick”, girato tra il 2018 e il 2019, e che arriverà nelle sale italiane, con estremo ritardo a causa della pandemia, il prossimo 18 novembre. Un sequel che arriva tardi, ma che forse arriva al momento giusto, in un momento storico che necessita più che mai di coraggio e nuove speranze.
“Ma noi… saremo sempre… i più forti!”
Alcune curiosità sul film
• Tom Cruise imparò ad andare in moto solo poco prima delle riprese. In Top Gun guida la Kawasaki GPZ 900R considerata ai tempi la moto più veloce del mondo.
• Charlotte Blackwood (Kelly McGillis) è ispirata all’analista civile del pentagono Christine Fox.
• La scena del bacio tra Maverick e Charlie dopo l’inseguimento, venne improvvisata da Tom Cruise. L’attore infatti non ricordava più la battuta e decise di baciare con trasporto la coprotagonista. Al regista piacque molto l’improvvisazione di Cruise e decise di tenere quella scena.
• La Marina Militare mise a disposizione diversi F-14 della squadriglia VF-51 Screaming Eagles per girare Top Gun.
• Il film è dedicato alla memoria di Art Scholl, uno dei piloti stunt che perse la vita nell’Oceano Pacifico a causa di un incidente aereo.
• Tom Cruise era più basso di Kelly McGillis e dovette usare dei rialzi per girare le scene insieme a lei.
• Tony Scott venne licenziato tre volte durante la produzione di Top Gun.
• La sequenza dell’ultimo dogfight è stata riutilizzata molte volte all’interno del film.
• Top Gun lanciò non solo la carriera di Tom Cruise ma anche quella di Meg Ryan, comparsa fino ad allora con ruoli secondari, solamente in un paio di film ed in qualche serie televisiva.