Borotalco (1982): Recensione

Borotalco, recensione del terzo film diretto e interpretato da Carlo Verdone. Uscito nelle sale italiane il 22 gennaio 1982

VOTO MALATI DI CINEMA 9 out of 10 stars (9 / 10)

Borotalco è il terzo film da regista di Carlo Verdone che, dopo Un Sacco Bello e Bianco, Rosso e Verdone, torna al cinema con una pellicola che è diventata negli anni un vero è proprio cult della commedia italiana.

“Un bel giorno, senza dire niente a nessuno, me ne andai a Genova e mi imbarcai su un cargo battente bandiera liberiana. Feci due volte il giro del mondo e non riuscii mai a capire che cazzo trasportasse quella nave, ma forse un giorno lo capii: droga!”

Borotalco racconta la storia di Sergio Benvenuti, un impacciato venditore porta a porta che vive pressato dalle continue richieste di matrimonio della fidanzata Rossella, rimarcate da minacce neanche tanto velate da parte del truce suocero (Mario Brega). A causa di uno bizzarro malinteso e di un pizzico di fortuna, Sergio incontra Nadia (Eleonora Giorgi), una sua ignara e attraente collega, nonché fan sfegatata di Lucio Dalla, ed inizia a spacciarsi per Manuel Fantoni, iconico personaggio interpretato da Angelo Infanti. I due ragazzi intraprendono così un’avventura esilarante e sgangherata, tra appostamenti al cantante bolognese, bugie che rischiano di essere scoperte e… suoceri maneschi!

“Manco er sangue me fai usci’, a cornuto! In guardia!”. J’ho dato un destro ‘n bocca m’è cascato per tera come Gesù Cristo, J’ho rotto er setto nasale, j’ho frantumato le mucose, e je dicevo “arzete, arzete, a cornuto arzete!” j’ho detto!… Pieno de sangue per tera, a ettolitri… Nun s’è arzato. Me lo so’ guardato, me so’ girato, me so’ risistemato ‘a giacca. M’ha detto “papà che è successo?” dice mi fija. “Niente, due de passaggio, ‘namo a compra’ le scarpe” j’ho detto. Sergio…pensa che è mi fija!”

Borotalco è un film a cui ci si affeziona facilmente e che fa sempre piacere rivedere, con cui Verdone ci regala un ritratto della gioventù dei primi anni ’80: un periodo stupendo, ricco di ottimismo, benessere e spensieratezza, ben diverso dai tempi attuali, ed a cui si pensa sempre con molta nostalgia.  Una commedia leggera e spensierata che ruota intorno ad una storia divertente, fatta di malintesi, di maschere e di quella malinconia latente che è propria del comico romano e che ben rappresenta un determinato momento del nostro Paese e del nostro cinema. Una pellicola carica di gag esilaranti che sono diventate un vero e proprio cult della comicità Made in Italy, con battute, parlate particolari e situazioni grottesche che chiunque di noi ha ripetuto o interpretato per gioco almeno una volta nella vita e che lo rendono uno dei film più riusciti ed amati di Verdone.

Da non dimenticare la bellissima colonna sonora di Lucio Dalla, Gli Stadio e Fabio Liberatori.