C’è ancora domani (2023): Recensione

C'è ancora domani

C'è ancora domani (2023): Recensione

C’è ancora domani, recensione del film diretto e interpretato da Paola Cortellesi, presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma 2023 e vincitore di tre premi (premio del pubblico, menzione speciale migliore opera prima, premio speciale della giuria), è stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane il 26 ottobre 2023.

“Stringete le schede come fossero biglietti d’amore”.

L’Esordio alla regia di Paola Cortellesi è una ventata di aria fresca per il cinema italiano degli ultimi anni: deciso, impegnato, commovente, necessario e battagliero.

Siamo nel dopoguerra: in un quartiere fatiscente della periferia romana, inizia la mattinata di Delia (Paola Cortellesi) che come buongiorno riceve un sonoro schiaffone da suo marito Ivano (Valerio Mastrandrea). Comincia così la routine giornaliera della protagonista, che si divide tra la violenza quotidiana del consorte e del suocero Ottorino (Giorgio Colangeli), diversi lavori in nero sottopagati per fare quadrare il magro bilancio familiare, l’organizzazione del matrimonio della giovane figlia e i doveri domestici legati agli altri due figli maschi, entrambi maleducati e chiassosi. Un’esistenza triste e sottomessa quella di Delia che ha solo un sogno nella sua vita: vedere la figlia convolare a nozze con un buon partito.

Tutta la storia ruota intorno alle vicende della protagonista, presentandoci una donna che porta avanti la sua vita con grande dignità e spirito di sacrificio, nonostante le oggettive difficoltà legate alla disastrosa situazione economica italiana del primo dopoguerra, e la società profondamente maschilista e patriarcale nella quale si muove.

Tutto ciò ci viene mostrato grazie anche all’utilizzo del bianco e nero (chiaro omaggio al neorealismo italiano) della fotografia curata nei minimi dettagli di Davide Leoni, che “ripulisce” le immagini dal lerciume e dalla violenza con un piglio autoriale da applausi, in cui anche le scene più crude vengono edulcorate dalle brillanti trovate registiche della Cortellesi (come nelle efferate scene di violenza domestica, sublimate dall’utilizzo di una musica anempatica e da artifici visivi che trasformano lo scontro fisico tra i consorti in un ballo, confinando questi episodi in una dimensione quasi fiabesca).

C’è ancora domani è un film che tratta temi scottanti, come la violenza domestica e il voto femminile che viene introdotto in Italia nel 1945, e che segna un vero spartiacque per l’indipendenza delle donne.

Una pellicola che sa ben mischiare dramma e commedia, grazie anche al suo talentuoso cast, e che utilizza apprezzabili artifici narrativi, il cui unico difetto è qualche smagliatura poco verosimile, come in particolare una scena che vede protagonista il militare americano.

Il finale aperto del film lascia lo spettatore libero di fantasticare su quello che Dalia vuole fare della sua vita, ma ci ricorda un tema sempre più attuale: il bisogno di lottare per i propri diritti e per la propria libertà.