Seven Sisters (2017): Recensione
Seven Sisters (titolo originale: What Happened to Monday), recensione del film diretto da Tommy Wirkola nel 2017 con protagonista Noomi Rapace
VOTO MALATI DI CINEMA (6,5 / 10)
Dopo l’incredibile successo con i due Dead Snow (2009 e 2014) e con il meno apprezzato ma sempre mediocre Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe del 2013, il norvegese Tommy Wirkola dirige Seven Sisters (titolo originale: What Happened to Monday), adrenalinico action movie ambientato in un futuro distopico.
Scritto nel 2001 da Max Botkin, la pellicola vede la luce ben sedici anni dopo con alcune piccole modifiche: gli originali “sette fratelli” diventano infatti “sette sorelle” per volere dello stesso Wirkola. Per il non semplice ruolo delle sette protagoniste viene scelta Noomi Rapace (Uomini che odiano le donne, Alien: Covenant).
In un futuro non molto lontano, il mondo è sovrappopolato a causa dei molteplici parti gemellari dovuti ad un tipo di ortaggio creato per evitare la fame nel mondo.
Per far fronte a tale situazione, il leader della Federazione Europea Nicolette Cayman (Glenn Close) introduce la legge del “figlio unico”, che prevede il sonno criogenico per i fratelli e le sorelle “non previsti”.
In questa situazione simile a un regime dittatoriale vedono la luce sette sorelle gemelle, chiamate con i nomi della settimana dal padre Terence Settman (Willem Dafoe) dopo la dipartita della moglie subito dopo il parto.
Per proteggerle dal Child Allocation Bureau (CAB), permette alle figlie di uscire solamente il giorno della settimana del loro nome, educandole ad agire e pensare come se fossero un’unica persona (Karen Settman, il nome della madre).
Con il tempo la situazione si farà più difficile ma le donne saranno pronte a difendersi…
Grazie alla spigliata prova attoriale di Noomi Rapace, molto abile nel calarsi in sette ruoli simultaneamente, forte della collaborazione di due big del cinema come Willem Dafoe e Glenn Close, Seven Sisters riesce nell’intento di raccontare in maniera lineare un thriller drammatico e accattivante, dove è chiara sin da subito la tematica che andremo ad osservare.
Spesso il genere che prevede un futuro distopico rischia di essere di complicata comprensione, ma in questo caso tutto scorre liscio, merito anche del regista Tommy Wirkola.
Ennesima menzione per Noomi Rapace, protagonista assoluta nei panni di sette personalità differenti, capace di immedesimarsi perfettamente in più ruoli contemporaneamente, rendendosi a tratti quasi irriconoscibile.
Seven Sisters è un film di ottima qualità a livello complessivo, dove tutto funziona senza strafare e dove nulla è forzato. Un’entusiasmante avventura che ben si colloca ai primi posti tra i migliori del suo genere.