La casa dell’orco (1989): Recensione

La casa dell’orco, recensione del film per la tv diretto da Lamberto Bava e trasmesso in prima visione su Italia Uno il 22 agosto 1989

VOTO MALATI DI CINEMA 6 out of 10 stars (6 / 10)

Cheryl è una bambina che sogna frequentemente degli incubi dove viene perseguitata da un orco.
Passano gli anni e Cheryl diventa un’adulta scrittrice di romanzi horror. Insieme al marito e al figlio decidono di passare una vacanza in un castello dell’Umbria. Arrivata sul posto si rende conto che il castello in questione ricorda molto quello in cui erano ambientati i suoi incubi da bambina. Da quel momento in poi le cose si complicheranno e Cheryl si ritroverà a confrontarsi con i fantasmi della sua infanzia.

Film Tv del 1989 diretto da Lamberto Bava e prodotto da Reteitalia.
La casa dell’orco è un horror dalle atmosfere gotiche che rientra nel filone degli horror italiani d’atmosfera piuttosto in voga in quel periodo.
Devo dire che a livello di critica è stato secondo me ingiustamente massacrato e che nel dargli un giudizio bisognerebbe tenere conto di alcuni pregi che indubbiamente sono presenti.
Innanzitutto l’atmosfera di un paesaggio Umbro che si presta molto bene al clima psicologico che pervade la vicenda.
Ottima anche la colonna sonora che trasmette inquietudine e angoscia nei momenti giusti.
La trama è abbastanza interessante, non a caso il soggetto è curato dal bravo Dardano Sacchetti, e l’idea di rendere un orco come il protagonista cattivo di un horror funziona e ci rimanda ad un’atmosfera di fiaba nera dove realtà e fantasia si mischiano. Il trucco della creatura è curato da Angelo Mattei ed è piuttosto ben fatto; realistico e angosciante e ogni volta che appare ci trasmette la giusta dose di turbamento.
Certo, la pellicola non è esente da difetti, come qualche buco di sceneggiatura e una recitazione non del tutto convincente. Anche il finale lascia l’amaro in bocca, in quanto piuttosto confusionario e tirato via.
Nonostante ciò La casa dell’orco rimane un horror tutto sommato dignitoso, con qualche buona trovata accompagnata da qualche pecca.
Alla fine dei conti Lamberto Bava dirige con mestiere e porta a casa un risultato che magari non piacerà a tutti ma che trova il suo posto nella bacheca degli appassionati. Non si tratta di un capolavoro, ma se cercate un film non impegnativo e con il quale passare un’ora e mezzo godibile, potrebbe fare al caso vostro.