Non è un paese per vecchi (2007): Recensione
Non è un paese per vecchi, recensione del film scritto e diretto da Joel ed Ethan Coen. Uscito nelle sale italiane il 22 febbraio 2008
VOTO MALATI DI CINEMA (8 / 10)
1980, Texas.
Llewelyn Moss, cowboy veterano della guerra del Vietnam, durante una battuta di caccia si imbatte in una negoziazione fra bande messicane finita male. Oltre ai cadaveri e una partita di droga nascosta sotto il telone di un furgone, c’è anche una valigetta con all’interno un’ingente somma di denaro.
Llewelyn decide di prendere i soldi e scappare ma la vita del cowboy sarà seriamente in pericolo. La vicenda prende la piega di quella che parrebbe essere una caccia al topo: Anton Chigurh, sicario psicopatico, si mette sulle tracce di Llewelyn e intanto lo sceriffo della città Ed Tom Bell indaga sui misteriosi omicidi disseminati sul territorio.
Non è un paese per vecchi (No country for Old Men) uscito nelle sale italiane nel 2008 e vincitore di quattro premi Oscar, è un film magistrale di Ethan e Joel Coen. I due fratelli tornano alla ribalta con un film degno di lode, li ricordiamo alla regia per i film quali Blood Simple, Fargo e Il Grande Lebowski che hanno caratterizzato assieme alle sorelle Wachowski l’avvento di un cinema postmoderno. La pellicola, primo adattamento ufficiale da parte dei registi di un’opera letteraria, riprende la vicenda dall’omonimo romanzo di McCarthy.
Malgrado il film si discosti per certi versi dal romanzo dello scrittore americano, il film viene abilmente orchestrato dai due fratelli registi. Il senso di straniamento e di follia, evocato specialmente dal violento personaggio di Chigurh, sono presenti fin dalle prime sequenze iniziali. La fotografia patinata di Roger Deakins, poi, rende ancora più viva la desolazione che caratterizza non solo la vita della provincia americana ma anche degli stessi protagonisti. I campi lunghi e lunghissimi infondono una profonda inquietudine dove il panorama fatto di silenzi inghiotte lo spettatore e la vita dei personaggi.
Brillante è poi l’idea di mettere sullo schermo tre attori così diversi tra loro: Josh Brolin nei panni del cowboy Llewelyn Moss fa la sua figura ma non quanto quella di Javier Bardem, che interpreta un sarcastico killer psicopatico iconicamente rappresentato da un “bellissimo” taglio di capelli anni Settanta e accompagnato dalla sua fedele bombola ad aria compressa per mietere le sue vittime; ultimo ma non meno importante abbiamo infine lo sceriffo Ed Tom Bell che viene interpretato da Tommy Lee Jones, adattandosi perfettamente al ruolo di poliziotto.