Nebraska (2013): Recensione
Nebraska, recensione del film diretto da Alexander Payne con protagonista Bruce Dern. Uscito nelle sale statunitensi il 22 novembre 2013
VOTO MALATI DI CINEMA (8 / 10)
Nei Road Movie il tema del viaggio non è rappresentato spesso in modo univoco, a volte si predilige soffermarsi sulla meta da raggiungere, oppure utilizzarlo come espediente di avventura o altre volte diventa qualcosa di più, e il percorso nel raggiungimento di un luogo s’interseca di pari passo con il percorso interiore del personaggio.
Ce ne sono di tanti tipi, per citarne alcuni possiamo vedere “The beach”, “Thelma & Louise”, “A perfect world”, “Easy rider”, ma potrei andare avanti con molti altri titoli. Ognuno utilizza il viaggio in modo differente così come questo film. “Nebraska” di Alexander Payne è la rappresentazione di tante cose, del rapporto padre/figlio, della fragilità dell’anzianità, della famiglia che ti rimane accanto e di quella parte che guarda solo i propri interessi, ma rappresenta anche la realtà di una piccola cittadina dove si sa tutto di tutti.
Tutte queste tematiche prendono forma durante il film, con l’utilizzo del bianco e nero che riesce a portare nuove sfumature e dare maggior spessore. La trama è molto semplice dal momento che tutto inizia quando Woody Grant, un anziano signore, decide di mettersi in viaggio a qualsiasi costo dal Montana pur di andare fino nel Nebraska per ritirare un premio da un milione di dollari che crede di aver vinto grazie ad un concorso. Suo figlio proverà più volte a dissuaderlo dalla non veridicità della cosa, ma la testardaggine del padre avrà la meglio e per evitare ogni volta di ritrovarlo nel mezzo di una strada in cammino verso il suo obiettivo deciderà di accantonare la propria vita privata e il lavoro per accompagnarlo. Questa falsa vincita non smuove solo le cose all’interno della famiglia ma anche nella cittadina -chi con buone intenzioni e altri con meno- portando al riemergere di vecchi debiti che lo vedevano coinvolto. Sarà un evento che influenzerà in un certo senso allo schiudersi del vaso di Pandora, rimasto sigillato nel silenzio, e nell’apatia di Woody, che vi nascondeva un passato non così semplice ma che verrà man mano a galla durante il film.
Ad aiutarli non ci sarà solo il figlio David, ma anche Kate, la madre e moglie di Woody che inizialmente era contraria al viaggio e l’altro figlio Ross, quasi una “celebrità” per il suo lavoro nella televisione.
Nebraska, nominato per più categorie agli Oscar e vincitore a Cannes per la miglior interpretazione maschile di Bruce Dern (Woody) raffigura la vita, la quotidianità e le stranezze di una famiglia che fa perno sulla figura di un uomo taciturno, ma con il senso dell’umorismo e che nonostante la presa di coscienza di sé e dell’essere quasi alla fine della vita, ha bisogno e forse ha anche trovato un motivo per vivere.