La coppia quasi perfetta – Prima Stagione (2021): Recensione

La coppia quasi perfetta (titolo originale: The One), recensione della Prima Stagione della Serie TV ideata da Howard Overman. Uscita su Netflix il 12 marzo 2021

VOTO MALATI DI CINEMA 5 out of 10 stars (5 / 10)

Il concept è interessante, ma il format sarà all’altezza?
La coppia quasi perfetta, nonostante abbia alle sue spalle la fantastica idea che esista una persona con cui si è geneticamente garantiti d’innamorarsi, pecca nell’esser stata realizzata quasi come se fosse una soap opera, con poca caratterizzazione e tante storie rilevanti trattate in modo sommario.

Un test che permette di trovare il proprio partner perfetto, il vero amore, grazie a due scienziati che hanno scoperto l’esistenza di un gene che due persone condividono esclusivamente. Questo è il business di “The One”, l’azienda fondata dai ricercatori Rebecca Webb (interpretata da Hannah Ware) e James Whiting (interpretato da Dimitri Leonidas).
Durante un periodo prospero per l’azienda, verranno a galla tutti gli scheletri del passato che hanno reso possibile la realizzazione di un progetto del genere, e il peso di essi nella vita privata dei protagonisti.

Avere una storia interessante e dei personaggi che non lo sono è sempre un problema.
Prima di scrivere questa recensione mi sono domandato se ci fosse un personaggio che effettivamente varrebbe la pena di essere chiamato tale, e nonostante i miei sforzi, non mi viene in mente nessuno.
La recitazione è ottima, infatti tutti gli attori sono molto credibili, ma nonostante le loro performance si nota che alla base manca un personaggio caratterizzato bene e con una storia solida alle spalle.
Pare quasi che al loro posto si potrebbe mettere una qualsiasi delle persone sulla terra e ottenere lo stesso risultato.

The One
CR: Netflix

Ma oltre questo, c’è anche il problema che le vicende dei personaggi sono trattate in modo molto sommario, al punto che l’arco narrativo principale – che per evitare spoiler, definirei “relativo all’azienda” – si risolve a fine serie quasi come se non contasse nulla.
Questo per quanto riguarda la spina dorsale della serie, potete immaginare le vicende secondarie…
È un vero peccato considerando che la storia tutto sommato è stata ben concepita, assieme alle scelte artistico-ideologiche, e anche per quanto riguarda elementi come la cinematografia e il montaggio, che, seppur non eccezionali, comunque risultano essere non banali o degli stampini di altre opere.

Se avete “esaurito” altre serie di vostro interesse, potete dargli una possibilità, nonostante questa serie sia stata penalizzata da attenzioni superficiali, ci sono molte probabilità che tutta la questione del “matching” possa intrigarvi parecchio.