Love and Monsters (2020): Recensione

Love and Monsters, recensione del film diretto da Michael Matthews. Disponibile in streaming su Netflix a partire dal 14 aprile 2021

VOTO MALATI DI CINEMA 7 out of 10 stars (7 / 10)

Candidato agli Oscar 2021 nella categoria “migliori effetti speciali”, Love and Monsters viene reso disponibile in Italia on demand sulla piattaforma Netflix lo scorso 14 aprile.
Diretto da Michael Matthews e prodotto da 21 Laps Entertainment in collaborazione con Enterteinment One, MTV Films e Paramount Pictures, riceve anche una candidatura per “miglior film di fantascienza” ai Critics Choice Super Awards 2021.

L’ambientazione del film è quella di un mondo post-apocalittico che ha rischiato di essere colpito dall’asteroide Agatha 616, distrutto dai missili inviati dalla Terra. Purtroppo, però, questo non è bastato a salvare l’umanità, poiché i residui chimici rilasciati dai missili hanno contaminato il DNA di tutti gli esseri viventi a sangue freddo, trasformandoli in giganteschi e pericolosi mostri che hanno ridotto la popolazione mondiale del 95%.
La pellicola comincia con una simpatica animazione in cui, con l’ironia che contraddistingue il suo personaggio, Joel Dawson (Dylan O’Brien) – il protagonista, un ragazzo di 24 anni e unico sopravvissuto della sua famiglia – racconta di come da ben sette anni la popolazione rimanente viva nascosta in bunker o seminterrati nelle cosiddette “colonie di sopravvissuti” per sfuggire ai terribili mostri.
Oltre alla perdita della sua famiglia, Joel ha dovuto anche subire il distacco dalla ragazza che amava, Aimee (Jessica Henwick), finita in una colonia stanziata a 130 km da quella in cui vive il protagonista.

Spinto dalla voglia di riabbracciare Aimee – ritrovata tramite comunicazioni radio con le altre colonie – e anche dalla sensazione di essere un elemento inutile nel suo gruppo di sopravvissuti, data la sua scarsa abilità nella caccia ai mostri e nella difesa del bunker, Joel decide all’improvviso di avventurarsi sulla superficie e viaggiare per sette giorni fino alla colonia di Aimee.

Il percorso si rivela sin dall’inizio arduo e pieno di insidie, ma la fortuna del protagonista lo porta ad incontrare un cane – triste per la perdita della sua amata padroncina – e due sopravvissuti che lo aiutano nella sua impresa, insegnandogli tutto ciò che possa servire per giungere vivo a destinazione.

Joel, così, impara a vincere la paura paralizzante dei mostri, spinto non tanto dall’amore per Aimee quanto dalla voglia di proteggere i suoi amici, sentirsi finalmente utile e smettere di vivere la vita sottoterra. Quello del protagonista è un percorso di crescita, di affermazione della propria identità e superiorità rispetto ai mostri che infestano la Terra.
Non ho potuto non fare un parallelismo tra il personaggio di Joel Dawson e quello del giovane Stiles Stilinski, interpretato anch’esso da Dylan O’Brien nella serie Teen Wolf: come umano in mezzo a licantropi, cacciatori e altri esseri dai poteri sovrannaturali, riesce lo stesso a far sentire la sua voce, a combattere i cattivi utilizzando l’istinto, l’intelligenza e la straordinaria capacità di adattamento e reazione di fronte a situazioni di crisi.

Love and Monsters è un film leggero, a tratti commovente, imperniato sul forte legame di affetto e amicizia che stringe gli individui in momenti tragici. Anche se sconosciuti fino a sette anni prima, gli abitanti della colonia di Joel sono diventati la sua famiglia, persone che rischierebbero la vita per lui e per cui lui farebbe lo stesso.
Personalmente, ritengo che si sarebbe potuto dare più spazio all’interiorità e al passato dei personaggi, anche quelli che Joel incontra durante il suo cammino: tuttavia, non escludo che questo aspetto possa essere curato più approfonditamente in un sequel del film. Probabilmente, ha prevalso l’attenzione agli effetti speciali e alle scene d’azione, che rendono il lavoro di Michael Matthews accattivante, avvincente e divertente.

Photo Credit: Netflix