Profumo – Storia di un assassino (2006): Recensione


Profumo – Storia di un assassino, recensione del film diretto da Tom Tykwer. Uscito nelle sale cinematografiche tedesche il 14 settembre 2006

VOTO MALATI DI CINEMA 7 out of 10 stars (7 / 10)

Profumo – Storia di un assassino è un film del 2006 diretto da Tom Tykwer liberamente tratto dal famoso romanzo di S. Suskind: Il Profumo.
E’ la storia di un’ossessione che racconta di amore e morte. Desiderio e passione, potere e lussuria. Il protagonista è un giovane abbandonato dalla madre nel quartiere più povero di Parigi (siamo a metà del ‘700) e cresciuto in un orfanotrofio. Dotato di un olfatto eccezionale che gli permetterà di diventare un maestro indiscusso nell’arte della profumeria. Per ironia del destino, Jean Grenouille, questo il nome del giovane interpretato da Ben Whishaw, non emette alcun odore ed è quindi disprezzato e respinto da tutti in quanto non riconosciuto come “umano”. Un giorno qualunque la sua anima viene letteralmente sconvolta dal profumo inebriante di una ragazza che egli arriverà ad uccidere pur di possedere indisturbatamente il suo irresistibile odore.
Da quel momento in poi Jean si lascerà sfruttare dal maestro profumiere Giuseppe Baldini, interpretato da un ottimo Dustin Hoffman, per impararne l’arte e creare, questo il suo scopo, un profumo in grado di far innamorare il mondo di lui: il profumo perfetto.
Compirà altri ventiquattro omicidi di giovani ragazze per estrarne l’odore e compiere la folle opera finale, alla quale mancherà solamente l’aroma della ragazza più bella e soave che lui abbia mai visto (Karoline Herfurth), dotata di un profumo unico ed irresistibile che le costerà la vita. Prima di essere scoperto, arrestato e condannato a morte Grenouille riuscirà a mescolare tutti i profumi raccolti dalle donne uccise creandone uno solo dal risultato devastante.
Una sola goccia versata su di un fazzoletto fatto svolazzare nell’aria un istante prima di morire sul patibolo cambierà infatti le sue sorti grazie alla folla “stregata” dal profumo perfetto che implorerà la sua grazia in un crescendo di eccitazione e desiderio che sfocerà in un’orgia collettiva a cui non si sottrarrà nemmeno il vescovo.
Finalmente libero ed in possesso di un potere invincibile più forte della morte, nonostante la capacità del profumo di renderlo divino, Jean prenderà una decisione estrema: si recherà nel quartiere poverissimo della sua nascita, si verserà addosso l’intera boccetta del profumo da lui creato, e si lascerà fare letteralmente a pezzi da una folla frenetica, affamata ed impazzita dal desiderio. Grenouille sceglierà l’orrore di questa morte sconcertato dal fatto di non poter amare né essere amato nonostante il Profumo.
Di Jean non resterà nulla.

Dissacrante, ironico, bestiale. Un ritratto amaro del genere umano privo di qualunque “umanità”.
Storia crudissima di passione e violenza che ci conferma l’enorme potere, anche evocativo, che possiedono gli odori nonché l’insanabile tragedia dell’abbandono e del non sentirsi amati, accettati, compresi.
Il film, a tratti un tantino noioso, è discreto e coraggioso, pur senza avere l’efficacia e la forza del romanzo cult.
Agli European Film Awards del 2007, il film ricevette un riconoscimento per miglior fotografia.