The Batman (2022): Recensione
The Batman, recensione del film diretto da Matt Reeves con protagonista Robert Pattinson. Uscito nelle sale italiane il 3 marzo 2022
VOTO MALATI DI CINEMA (8 / 10)
Dunque, il punto è questo: quando si parla di film su Batman va fatto un distinguo piuttosto importante.
Ci sono i film di Batman autoriali, cioè quelle storie scritte appositamente per il cinema che sì, sono fedeli ai personaggi dei fumetti ma non si rifanno a specifiche saghe della carta stampata (vedi l’indimenticabile dittico Burtoniano con protagonista Michael Keaton) e poi ci sono film come The Batman di Matt Reeves, che sono un’aperta dichiarazione d’amore verso la nona arte. Un tributo ai milioni di lettori che hanno contribuito alla nascita e alla consacrazione della leggenda, quella del supereroe più famoso della storia.
Reeves e Peter Craig, liberi da ogni paletto da parte di DC e Warner, prendono una delle run più celebri del crociato incappucciato, la rielaborano e la portano sul grande schermo in un tripudio di atmosfere miste tra il noir e il thriller psicologico, con delle sfumature horror a incorniciare un film che, oggi possiamo dirlo, è un’opera magistrale. Un autentico trattato su come andrebbe realizzato un cinefumetto e ad oggi nuovo metro di paragone per ogni produzione passata e futura del genere.
La run in questione è quella di Jeph Loeb, autore statunitense (vincitore di 4 Eisner Awards) che, accompagnato dagli splendidi disegni di Tim Sale, realizzò tra il 1996 e il 2000 due storie diventate poi seminali per la storia fumettistica di Batman, ovvero Il lungo Halloween ed il suo seguito diretto: Vittoria Oscura. Due saghe che ci riportavano agli albori della carriera dell’uomo pipistrello, nei suoi primi anni da vigilante a Gotham. Una Gotham stritolata dalla malavita e da emergenti criminali psicopatici che ne stavano per prendere il controllo. Stiamo parlando di due opere cruciali per il personaggio, che riportavano Batman e soprattutto il suo ruolo da detective al centro della narrazione. Reeves, da grande narratore quale è non si è però fermato a questo. Intelligentemente prende una delle opere più influenti degli ultimi anni (sempre a tema cavaliere oscuro) ovvero la serie TV Gotham e la riallaccia al suo film. Un lavoro di taglia e cuci certosino a cui Reeves ha affiancato due elementi cruciali nella riuscita della pellicola: lo stile dichiaratamente Fincheriano con cui lo ha girato e la colonna sonora maestosa e un po’ ruffiana del leggendario Michael Giacchino, che sceglie furbescamente di sottolineare l’entrata in scena di Batman con una marcia spudoratamente mutuata dal tema di Darth Vader in Star Wars.
Perché The Batman è un film in cui Batman c’è ed è presente soprattutto quando non è in scena. Si respira l’odore del cuoio del suo costume, sembra quasi di percepire il rumore dei suoi stivali che incedono verso di noi, mentre l’oscurità ci inghiotte. E quando Batman è in scena, beh, è un Batman che mette paura. E’ furente e violento, è il terrore incarnato e soprattutto è Vendetta. Robert Pattinson si cala nelle vesti di un Bruce Wayne cupo e tormentato, dilaniato dal desiderio di vendetta e per nulla interessato dalla vita del milionario playboy che abbiamo sempre vista accostata all’identità segreta del cavaliere oscuro. Qui non c’è quasi differenza tra quando Bruce Wayne indossa la maschera o gli abiti da civile. Nello stratificare il personaggio, Reeves lavora in sottrazione eliminando tutto ciò che avrebbe alleggerito i toni del film che, possiamo dirlo tranquillamente, è serio e non fa niente per non esserlo. Non c’è umorismo, non ci sono battutine, non ci sono momenti che smorzano la tensione, che al contrario si taglia con un coltello dall’inizio alla fine delle quasi tre ore di proiezione. Tre ore in cui assistiamo ad almeno 4-5 sequenze memorabili (su tutte quella di apertura), ad una messa in scena trionfale e a soluzioni visive talmente ben congegnate da lasciare attonito lo spettatore sulla poltrona del cinema. Ma probabilmente il più grande pregio del film è quello che non vediamo e cioè l’ennesima scena dell’omicidio dei coniugi Wayne, oramai talmente inflazionata e riproposta in così tante varianti che avrebbe rischiato di rendere addirittura caricaturale l’intera sequenza. Tranello in cui un regista intelligente e scaltro come Reeves non è caduto, prediligendo un approccio più derivativo e lasciando che il dolore di quello straziante avvenimento fosse presente nei racconti dei protagonisti e nello sguardo di un Robert Pattinson impeccabile piuttosto che negli occhi dello spettatore.
Ma, come dicevamo della run a fumetti di Loeb e Sale, il fulcro del film è anche qui l’indagine portata avanti da Batman e dal tenente Gordon (un bravissimo Jeffrey Wright). Una partita a scacchi con l’inquietante Enigmista portato sullo schermo da un Paul Dano immenso che entra di diritto nell’Olimpo dei migliori antagonisti cinematografici del pipistrello insieme a mostri sacri come Heath Ledger (Joker ne Il Cavaliere Oscuro di Nolan) e Danny DeVito (Il pinguino in Batman Returns di Tim Burton). E proprio a proposito del pinguino è impossibile non citare Colin Farrell o meglio, la scomparsa di Colin Farrell dietro al make up di Oswald Cobblepot, ammaliante nonostante un minutaggio piuttosto ridotto (ma non è un caso che la sequenza più adrenalinica del film lo veda protagonista insieme alla miglior Batmobile mai vista sul grande schermo). Unica nota stonata di un cast (e di un film, perché continuare a girarci intorno) assolutamente perfetto la Catwoman di Zoë Kravitz, bellissima ma piuttosto impacciata e monocorde nel suo primo grande ruolo cinematografico. Va detto però che con un’eredità soffocante come quella di Michelle Pfeiffer (ed il suo leggendario costume sottovuoto) non era facile imporsi in un ruolo complesso e talvolta anche scomodo come quello.
Tirando le somme: The Batman è il miglior film su Batman di sempre? No, il trono rimane di Batman: il Ritorno, per il momento. Ma quello di Matt Reeves è un film clamoroso. Un’opera di rottura che segna un solco profondo da cui ripartire e che rimarrà nella storia del cinema come riferimento, da qui in avanti, per chiunque voglia misurarsi con il genere. E’ un film che riesce a raccontare una storia e dei personaggi come andrebbe sempre fatto, rispettando il materiale originale e prendendosi sul serio, una volta tanto.
Probabilmente questo è solo il primo capitolo di un nuovo ciclo di film sul Cavaliere Oscuro e se il biglietto da visita è questo, signori, lo spettacolo sarà assicurato.
Credit Photo: Warner Bros. Pictures ™ & © DC Comics