Diabolik – Ginko all’attacco! (2022): Recensione
Diabolik – Ginko all’attacco!, recensione del film diretto dai Manetti Bros. Secondo capitolo girato dai due registi romani. Uscito nelle sale il 17 novembre 2022
VOTO MALATI DI CINEMA (7,5 / 10)
Usciva il 16 dicembre del 2021, tra dubbi e polemiche sollevate soprattutto dai fan del fumetto, il primo dei tre film dedicati al re del terrore che invece ha sorpreso e accontentato gran parte del pubblico. Dopo undici mesi di attesa è arrivato al cinema il secondo capitolo, Diabolik – Ginko all’attacco!, che come suggerisce già il titolo si concentra soprattutto sull’ispettore di Clerville, disposto a tutto pur di catturare il criminale e la sua compagna.
Questo nuovo lavoro, nonostante il primo fosse già di buona qualità, in qualche modo lo supera e non è così scontato. Il passaggio di testimone da Luca Marinelli al giovane attore italo-canadese, Giacomo Gianniotti, ha funzionato e quest’ultimo risulta ancora più in parte rispetto al collega anche solo per la fisicità molto più vicina a quella dei racconti delle sorelle Giussani. L’alchimia con la Eva Kant di Miriam Leone è ottima e riescono a portare sullo schermo questo legame dove si vede la profonda complicità della coppia, inseparabile ma anche nei momenti di divisione, forzati o meno, si dimostrano profondamente autonomi, intelligenti e lucidi davanti anche alle situazioni più critiche.
La colonna sonora di Diodato funziona e non ha nulla da invidiare a quella di Agnelli che lo scorso anno gli ha fatto vincere il David di Donatello: riuscirà a replicare? Insieme a queste novità non si può non menzionare l’ingresso nel cast di Monica Bellucci, qui nella veste di Altea, la fidanzata top-secret di Ginko. La sua è una breve apparizione ma fa conoscere il suo amato sotto una nuova veste, quella di fidanzato premuroso che però si potrà dedicare a lei al 100% e vivere questa storia alla luce del sole solo quando Diabolik sarà dietro le sbarre!
Il film è tratto dal fumetto numero 16 e se si guarda all’aspetto tecnico è molto fedele all’epoca (fine anni sessanta): ricostruzioni, oggetti di scena, trucco, parrucco, dialoghi e ritmo che si prende i suoi tempi ma è più sostenuto rispetto a quello del primo capitolo. Nonostante questo sia più breve rispetto al suo predecessore in alcuni momenti l’attenzione cala un po’, qualche scena si poteva evitare o anche solo asciugare leggermente. L’impronta dei Manetti è sempre riconoscibile e ora la curiosità di vedere come andrà a finire la trilogia è molta: approfondiranno i nuovi personaggi presentati? A quale albo si ispireranno? Le domande sono numerose e si spera che le aspettative non vengano deluse.
Nel complesso siamo davanti a un buon prodotto d’intrattenimento con una discreta dose di action e suspance, sicuramente metterà d’accordo più generazioni. Adatto per passare una un pomeriggio al cinema con gli amici o la propria famiglia.
Buona visione!