Assassinio a Venezia (2023): Recensione

Assassinio a Venezia

Assassinio a Venezia (2023): Recensione

Assassinio a Venezia, recensione del film diretto e interpretato da Kenneth Branagh, uscito nelle sale italiane il 14 Settembre 2023.

VOTO MALATI DI CINEMA 8 out of 10 stars (8 / 10)

Dopo il successo di Assassinio sull’Orient Express e Assassinio sul Nilo, Kenneth Branagh ci regala un terzo capitolo della saga di Hercule Poirot più spettrale e oscuro, il cui mistero poco impegnativo viene risollevato da colpi di scena ben piazzati, una regia ingegnosa e un cast all-star.

Il film è ambientato nell’inquietante Venezia del secondo dopoguerra, alla vigilia di Ognissanti, dove ritroviamo il celebre ispettore Hercule Poirot. Ormai in pensione e vivendo in una sorta di esilio autoimposto, Poirot partecipa, a malincuore, a una seduta spiritica in un palazzo che si dice sia infestato da oscure presenze. Ma sarà solo quando uno degli ospiti verrà assassinato, che l’astuto detective sarà spinto in un mondo sinistro popolato da ombre e segreti.

Assassinio a Venezia è, con un certo margine, il miglior adattamento dell’attuale trilogia con Hercule Poirot, correggendo molti errori passati e usando l’innato talento di Kenneth Branagh sia come regista che come attore per distinguersi come un film più oscuro e atmosferico.

Nonostante si classifica come il mistero più facilmente risolvibile della trilogia del famoso ispettore ideato dalla penna di Agatha Christie, il terzo capitolo della saga è un autentico esercizio di stile, un mix perfetto tra horror classico e giallo investigativo, grazie alle sue angolazioni di ripresa, primi piani intensi che esaltano l’espressività attoriale e l’uso di obiettivi fish-eye che amplificano l’atmosfera senza porre barriere alla possibilità soprannaturale.

Con una fotografia impeccabile, Branagh tira fuori tutto il succo dalle possibilità inquietanti di Venezia, facendola apparire come la città più misteriosa del pianeta. L’ambientazione gotica è unica, con l’illuminazione del direttore della fotografia Haris Zambarloukos che evoca i classici film noir.

Branagh dà al personaggio di Hercule Poirot vulnerabilità e profondità, mentre ci regala una festa visiva nel suo ultimo adattamento dei celebri gialli firmati Agatha Christie.

Un altro buon enigma, dove i “fantasmi” si dissolvono ma il divertimento dell’investigazione resta.