Dogman (2023): Recensione

Dogman Caleb Landry Jones

Dogman (2023): Recensione

Dogman, recensione del film diretto da Luc Besson e interpretato da Caleb Landry Jones, protagonista di una performance attoriale da Oscar, in uscita nelle sale italiane dal 12 ottobre 2023.

Credit: Photo Shanna Besson
Lucky Red

“Perché ti sei aperto con me?”
“Perché entrambi abbiamo qualcosa in comune…il dolore.”

Cani, drag queen e crimini. L’Odissea dolente e meravigliosa narrata da Luc Besson e presentata in concorso alla 80.ma Mostra del cinema di Venezia arriva nelle sale cinematografiche italiane da giovedì 12 ottobre.

Tratto da una storia vera, Dogman è incentrato sulla travagliata vita di Douglas, costretto, da piccolo, a vivere rinchiuso insieme a un gruppo di cani da un padre violento, un fratello feroce e una madre troppo debole per ribellarsi all’autorità del marito. A seguito di una lesione alla colonna vertebrale, provocatagli anch’essa dal padre, il ragazzo si ritroverà impossibilitato a camminare. Con la sola compagnia dei suoi unici amici, i cani, il ragazzo, crescendo, troverà nel teatro di Shakespeare (e poi in un locale per drag queen dove si esibirà) gli unici barlumi di felicità.

A metà tra film autoriale e blockbuster, Dogman presenta alcuni momenti bizzarri e imperfetti, così come la regia abbastanza standard che si limita a portare avanti la narrazione tramite l’uso ricorrente di flashback che ripercorrono la tragica adolescenza del protagonista. Ma la potenza del film è fornita dall’interpretazione che Caleb Landry Jones fornisce, imponente e camaleontica, toccante e leggermente terrificante allo stesso tempo, trasformandosi completamente nel protagonista complesso ed eccezionalmente umano che trova amore incondizionato e compassione nella più grande creazione di Dio: i cani che, grazie alla maestria di Besson, diventano gli assoluti coprotagonisti del film.

DogMan è un film di vendetta trionfante con una struttura narrativa tradizionale che fornisce la giusta quantità di valore e di intrattenimento. Dogman ci insegna quanto sia importante andare oltre alle apparenze. E nonostante tutta la sofferenza che il protagonista deve affrontare nel corso della sua terribile esistenza, comprendi quanto sia profonda la sua anima.

Alla fine di Dogman, è istintivo rammentarsi delle celebri parole di William Shakespeare: “Il mondo intero è un palcoscenico. E tutti gli uomini e le donne semplicemente attori: hanno le loro uscite di scena e le loro entrate in scena. Ed un uomo durante la sua esistenza recita molte parti.”