Killers of the Flower Moon (2023): Recensione

Killers of the Flower Moon Recensione

Killers of the Flower Moon (2023) Recensione

Killers of the Flower Moon, recensione del nuovo film di Martin Scorsese e interpretato da due fuoriclasse quali Leonardo DiCaprio e Robert De Niro, è stato presentato fuori concorso al Festival di Cannes 2023 e distribuito nelle sale italiane il 19 ottobre 2023.

VOTO MALATI DI CINEMA 9 out of 10 stars (9 / 10)

“Il male circonda il mio cuore”.

Enorme per durata, tematiche e risultati, Killers of the Flower Moon è una valutazione che fa riflettere sul rapporto dell’America con le popolazioni indigene e l’ennesimo apice artistico per Martin Scorsese.

Basato sull’acclamato best-seller di David Grann, Killers of the Flower Moon è un film che gioca con più generi: poliziesco, drammatico, storico, opulento e indulgente, ambientato nell’Oklahoma degli anni ’20 e descrive gli omicidi seriali perpetrati ai danni dei membri della nazione Osage, ricca di petrolio, una serie di crimini brutali che divennero noti come il Regno del terrore.

Raccontando la storia degli omicidi di massa della nazione Osage, Martin Scorsese lotta con se stesso, con Hollywood nel suo insieme e con il peccato originale dell’America stessa. A nessuno piace la narrazione tanto quanto a Martin Scorsese, il che significa che non può esserci regista americano vivente più grande. In questo film, dipinge un’immagine vivida di una storia affascinante senza perdere un solo colpo; pochi registi sono stati in grado di cogliere così attentamente le varie sfumature di uomini guidati solo dalla sete di potere e denaro.

Una durata di tre ore e mezza è più che giustificata. È una storia di omicidio, manipolazione e sopravvivenza, un lavoro avvincente e deliberato che presenta anche momenti espansivi e inaspettati e giustapposizioni sconcertanti. È ricco di cammei vivaci e ha al centro tre performance magistrali.

Killers of the Flower Moon è uno dei migliori lavori di Martin Scorsese. Non è perfetto ma dalla produzione, dalle location, dalla colonna sonora, dalle performance e da ogni momento di silenzio è potente, propositivo e universale.

Questo è un film che illustra pienamente i mali gemelli del razzismo e della corruzione. Più le cose cambiano, più rimangono le stesse. Così era cento anni fa, così è adesso.