VOTO MALATI DI CINEMA
(8 / 10)
“Parla con me”
Con una storia avvincente ed effetti pratici impressionanti, Talk to Me racconta una storia horror del 21° secolo terribilmente inquietante, frenetica e spesso imprevedibile, costruita su basi classiche, che terrà lo spettatore col fiato sul collo dall’inizio alla fine.
Quando un gruppo di amici scopre come evocare gli spiriti dei defunti usando una mano imbalsamata appartenuta ad una vecchia medium, rimangono affascinati dal nuovo brivido, finché uno di loro non va troppo oltre scatenando terrificanti forze soprannaturali.
Sebbene si basi su cliché di genere e convenzioni stilistiche familiari, una sceneggiatura di prim’ordine e un cast carismatico (guidato da Sophie Wilde) rendono Talk to Me una storia di dolore terrificante e pervasivamente straziante. La maggior parte del lungometraggio dimostra la capacità dei Phillipou di mettersi al servizio dei propri personaggi e di creare un ambiente teso e sempre più disperato.
Il film riesce sempre a mantenere un buon ritmo e un lavoro visivo curato (personaggi che appaiono leggermente sfocati, luci scure, primi piani travolgenti) che contribuiscono a creare, per tutto il tempo, un’atmosfera inquietante, sinistra, cupa e spettrale.
Talk to Me ti tiene nella sua presa finché non finisce, ma questo non è tutto. Grazie alla pura abilità e ambizione, i Philippous si sono guadagnati l’ingresso nel club degli horror di alto livello.
Sebbene non sia esente da qualche difetto, Talk to Me è contorto, terrificante, impegnato nell’oscurità della sua premessa e il miglior film horror dell’anno. I registi Danny e Michael Philippou regalano momenti di paura originali e genuini che rimarranno a lungo dopo la visione.