Al di là del mare (2022): Recensione

Al di là del mare (2022): Recensione

Al di là del mare, recensione del corto/mediometraggio diretto da Carlo Alberto Biazzi e prodotto da Remor Film

VOTO MALATI DI CINEMA 8 out of 10 stars (8 / 10)

La Seconda Guerra Mondiale ha lasciato strascichi da Nord a Sud e Al di là del mare racconta la storia di una famiglia ligure che abita sulle colline.
Quando Giovanni (Marco Iannone) andrà a Buenos Aires in cerca di fortuna tutto cambierà.

La pellicola diretta da Carlo Alberto Biazzi (Il padre di mia figlia) è appunto una delle tante storie vissute da un popolo stanco ma voglioso di rialzarsi, con gli imprevisti che purtroppo possono accadere e le conseguenti vicissitudini da affrontare.
Ottima la prova di tutti gli interpreti, perfettamente adagio e coinvolti appieno nel progetto. Troviamo attori di alto livello del calibro di Eros Pagni e Serena Grandi, altri in rampa di lancio come Marco Iannone e Rossella Pugliese, ma menzione speciale e doverosa è tutta per il piccolo Gabriele Casavecchia nei panni di Nicola, protagonista assolutamente convincente.

Nicola è un bambino che ancora deve scoprire il mondo e ne ha sentito parlare solamente attraverso i racconti molto romanzati del nonno che, per alleviare il dolore della mancanza di Giovanni, dice a Nicola che è stato rapito dal mare.
Ed è proprio il mare l’obiettivo del piccolo che nel disperato tentativo di salvare il padre cerca di raggiungere un luogo mai visto, conoscendo lungo il percorso persone buone d’animo di cui il bambino ha però paura.

La seconda opera del regista Carlo Alberto Biazzi commuove ed emoziona, specialmente nell’onirico finale, raccontando e mostrando grazie ad una sublime fotografia quell’Italia Tornatoriana che si sposta però al Nord della nostra Penisola.