The Lighthouse (2019): Recensione

The Lighthouse, recensione del film scritto e diretto da Robert Eggers con protagonisti Willem Dafoe e Robert Pattinson. Uscito nelle sale statunitensi il 18 ottobre 2019

VOTO MALATI DI CINEMA 8 out of 10 stars (8 / 10)

Sarebbe facile iniziare e finire questa recensione dicendo che questo film è una follia, ma c’è molto di più dietro questi magnifici fotogrammi in bianco e nero.
The Lighthouse, scritto e diretto da Robert Eggers (The Witch – Vuoi ascoltare una favola?, The Tell-Tale Heart), è un agglomerato di suggestione, fotografia vintage – e per vintage, parliamo di quasi 100 anni fa -, recitazione scatenata e un concept originale.

Diciannovesimo secolo: due guardiani del faro, interpretati da Robert Pattinson e Willem Dafoe, arrivano su un’isola dove devono fare la guardia al faro e devono restarci per due settimane.
Il personaggio di Willem, “capo” del faro e – a detta sua- un vecchio uomo di mare ex-capitano, si occupa della lampada, mentre il personaggio di Robert, un giovane in cerca di fortuna, si occupa di tutti i lavori più manuali e faticosi sotto le costanti sgrida del suo capo.
Durante la sua permanenza, il giovanotto verrà a contatto con strani fenomeni che mineranno seriamente la sua salute mentale e lo porteranno a confondere ciò che è reale con ciò che forse lo è.

Hanno deciso di girare qualcosa che risulti veramente suggestivo per lo spettatore, e la scelta che ha pagato è stato unire tre fattori che si sposano alla perfezione: direzioni estremamente semplici e selvagge da parte di Eggers a Dafoe e Pattinson, uno scenario – più che una storia – estremamente inquietante ma che al contempo tiene incollati allo schermo e l’uso di pellicola in bianco e nero Kodak Double-x associata a obbiettivi Baush & Lomb Baltar degli anni ’30 (uno addirittura del 1905), aspect ratio di 1.19:1 e filtri per simulare il B&W ortocromatico – lo so, sembra arabo, ma nulla che una ricerca su google non possa risolvere.
Oltre alla fantastica fotografia di Jarin Blaschke (The Witch – Vuoi ascoltare?, Fray), c’è anche da menzionare la sceneggiatura scritta da Robert e Max Eggers che presenta un lavoro di ricerca ingente e un livello di dettaglio – in termini di semantica – notevole.
L’energia che tutti questi elementi sprigionano assieme la sentirete straripare da ogni singolo fotogramma di questa pellicola, soprattutto quando Willem e Robert fanno i pazzi, oppure quando vedrete com’è fatta la vagina di una sirena.

È un film estremamente originale e pragmatico, con una recitazione superlativa – se lo vedrete in lingua originale, l’accento da marinaio del 19esimo secolo sviluppato da Dafoe vi farà impazzire – e un comparto tecnico emozionante.
Restando in tema, è una perla.