Revenge Room (2020): Recensione
Revenge Room, recensione del cortometraggio diretto da Diego Botta presentato il 7 settembre 2020 alla 77sima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
VOTO MALATI DI CINEMA (6,5 / 10)
Il cortometraggio “Revenge Room” accende la luce nelle stanze di due adolescenti, Davide e Federica, due giovani personaggi che si ritrovano a fronteggiare il dolore della fine di un amore. In questa storia d’amore Federica si ritrova lesa nella sua dignità di donna, privata della sua intimità e presa di mira dai compagni di classe. Infatti, a seguito della sua decisione di troncare la relazione, Davide ha voluto diffondere sul web dei contenuti che la ritraevano in pose intime, rompendo il legame di fiducia che li legava. I due sono catapultati all’interno di spazi che ne riflettono le rispettive coscienze: la stanza di Federica, rosa, innocente, pudica, e quella nera, angusta, e soffocante, in cui Davide si risveglia incredulo. Ed è in questi ambienti che avviene infatti il confronto con due personaggi esterni, grazie ai quali i due personaggi riescono a far riemergere le emozioni represse, i sensi di colpa, la forza e la consapevolezza.
Il film è contornato dal brano di Baby K Sogni d’oro sogni di platino, e vede la partecipazione di Violante Placido e Alessio Boni, mentre i due protagonisti sono interpretati da figure giovanissime del cinema: la celebre Eleonora Gaggero (nei panni di Federica) e allo youtuber e musicista Luca Chikovani, già apparso nel film Lazzaro felice, nei panni di Davide.
Revenge Room è stato presentato in anteprima alla 77sima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ed è disponibile in streaming su RaiPlay.