You – Prima stagione (2018): Recensione
You, recensione della prima stagione della Serie TV Netflix basata sull’omonimo romanzo di Caroline Kepnes. Distribuita in Italia a partire dal 26 dicembre 2018
VOTO MALATI DI CINEMA (7,5 / 10)
Ho da poco terminato di vedere la prima stagione di You. Durante la visione mi sono sentito coinvolto e preso da tutto quello che capitava. Come quando si scopre un libro che genera una certa dipendenza nel leggerlo.
Il tema centrale, a livello simbolico, è sicuramente il concetto di dipendenza. La serie parla di personaggi che sono “dipendenti” in modi differenti (lui dipende da lei, lei dipende dal suo scrivere, i vicini di casa hanno problemi di tossicodipendenza ed alcolismo, anche la relazione tra i due è descritta come una “tossicodipendenza”)
You non è solo la “fenomenologia” delle varie dipendenze, è qualcosa di più…
La trama potrebbe essere la seguente: un geniale libraio (Joe) incontra un’aspirante scrittrice (Beck) di cui se ne innamora. Il passo dall’amore all’ossessione è davvero breve. Il ragazzo (dalla faccia pulita, sembra quasi un principe azzurro) inizialmente cerca di avvicinarsi a lei usando internet ed i social media, giungendo a rimuovere qualsiasi ostacolo si frapponga tra lui e lei. Più che rimuovere, “elimina” letteralmente tutto ciò che percepisce come un ostacolo al loro amore: inizialmente l’ex di lei, poi la sua migliore amica, fino a dover eliminare proprio lei…senza spoilerare il modo con cui ciò avviene.
Credo che sia proprio questa la linea sottile tra amore e ossessione, tra un sentimento e una patologia. Possiamo dire che Joe supera la linea d’ombra (sicuramente variabile e poco individuabile) che discrimina il sano dal malato. Simbolicamente il passaggio avviene nel momento in cui Joe inizia a macchiarsi di “sangue” per alimentare il suo amore.
una riflessione psicologica sul concetto di amore e ossessione
Oggi il termine per descrivere la personalità del protagonista è ciò che comunemente è chiamato “stalker”, ma il protagonista è molto di più di un semplice stalker, è un narcisista manipolatorio (definizione che darebbero molti psicologi), invece lei è ciò che in psicologia potrebbe essere definita come una personalità isterica, figura evanescente e affascinante allo stesso tempo e desiderata e voluta da tutti -usando un brutto termine- come un “oggetto”.
Il punto di forza di questa serie è che descrive due personaggi che potrebbero essere come ognuno di noi; hanno delle vite apparentemente normali, fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Più nello specifico, Joe è un libraio, ama i libri e la letteratura, ha avuto un padre putativo che gli ha trasmesso la passione per i libri, non ha molti amici, una relazione complicata alle spalle ed un ragazzino di nome Paco di cui si prende cura. Beck, invece, rappresenta la classica ragazza della porta accanto, che studia poesie e nel frattempo beve drink con delle amiche forse un po’ troppo superficiali per lei. Insomma, esistenze normali che conducono a vite normali che si incontrano.
Ma cosa nasce dal loro incontro? Infatuazione? Amore? Ossessione? Follia?
Entrambi i due personaggi in un modo differente provano a uscire dalle loro vite: Beck coltivando l’ambizione di diventare una scrittrice di successo per ovviare alla sua disarmante mediocrità, Joe che entra letteralmente nella vita di Beck iniziando a compiere una serie di azioni che lasciano lo spettatore tra il basito e il divertito.
Joe, amante dei libri, continua a leggere e voltare le pagine per scoprire qualcosa in più della vita di Beck. Legge le sue storie, sa cosa pensa, trae conclusioni su di lei -senza una conferma empirica- e immagina delle conclusioni.
Per quasi tutto il tempo siamo nella mente del protagonista, una mente che a tratti affascina ma al contempo ci fa sprofondare nell’ossessione, nella follia, nella morte.
Come nota critica, anche se la caratterizzazione psicologica dei personaggi è buona, lo sviluppo narrativo risulta abbastanza banale, si intuisce cosa succede e nel complesso tutta la dinamica relazionale tra i due personaggi è scontata.
Per concludere, ho letteralmente divorato la visione di You, come un appassionato di libri che legge voracemente il suo libro preferito.