SanPa – Luci e tenebre a San Patrignano (2020): Recensione
SanPa – Luci e tenebre a San Patrignano, recensione della docu-serie prodotta da Netflix, uscita sulla piattaforma streaming il 30 dicembre 2020
VOTO MALATI DI CINEMA (8 / 10)
SanPa – Luci e tenebre a San Patrignano è una docu-serie realizzata da Netflix, composta da 5 episodi, che attraverso testimonianze e immagini di repertorio, racconta la controversa storia della comunità di recupero di San Patrignano, fondata da Vincenzo Muccioli. Al centro della narrazione c’è la figura di Muccioli, che apre la comunità per sopperire alla piaga dell’eroina sempre più diffusa tra i giovani, accogliendo decine di ragazzi nella sua azienda agricola, insegnandogli un lavoro. In un momento in cui lo Stato è incapace di dare una risposta concreta all’emergenza della tossicodipendenza, Muccioli è visto come un salvatore, guadagnando un’immensa popolarità nell’opinione pubblica dell’epoca. Sempre più persone si appellano alla sua esperienza e tra gli anni ’80 e ’90 la comunità cresce in misura esponenziale ma arrivano le prime critiche. Secondo alcuni il metodo Muccioli era duro e violento, con persone tenute dentro ad uno sgabuzzino, incatenate al buio e in isolamento. Avvengono fatti oscuri tra cui un suicidio e un omicidio, che porteranno a dei processi in cui viene rivelata la faccia oscura di una realtà fino ad allora virtuosa.
Un perfetto lavoro d’archivio
La serie si basa sulle testimonianze di persone che hanno fatto parte del posto come Walter Delogu, guardia del corpo di Muccioli o il medico della struttura Antonio Boschini. La testimonianza più interessante è quella di Fabio Cantelli, ufficio stampa di Muccioli, ex tossico, che descrive con obiettività e parole perfette gli errori ma anche gli aspetti positivi della comunità. Nessuno di loro riesce a prendere una posizione, oscillando tra racconti terribili e dimostrazioni d’amore e di stima. SanPa è forse un po’ lungo e a volte ripetitivo, ma consente allo spettatore di entrare completamente in quel luogo e in quel periodo storico con un ottimo lavoro di montaggio e attraverso un archivio di immagini straordinarie. Ci sono tutti gli elementi avvincenti di una serie: un protagonista contradditorio con segreti che porterà fino alla fine e che muore per cause incerte e figure di contorno misteriose come i benefattori Moratti. Praticamente un thriller con la suspense finale ad ogni puntata.
I dubbi morali
SanPa si basa su un interrogativo: il male è giustificato in nome di un bene superiore? La serie non giudica e lascia più domande che risposte. Ognuno può formarsi una propria idea, c’è chi pensa che il metodo Muccioli fosse l’unico possibile in quel momento storico, che con i tossici valgono i metodi duri e che la maggior parte di quelli che sono usciti da lì hanno intrapreso una vita normale. Ma c’è anche chi parla di una gestione non trasparente, tra violenze e ricatti, e che altre comunità con mezzi democratici hanno avuto gli stessi risultati. La serie resta addosso e una volta finita spinge a volerne saperne di più.
Una storia mediatica
Si può seguire la storia di Muccioli attraverso il racconto che ne fa la tv, con immagini tratte dai programmi di Lerner, Magalli, Costanzo, Baudo. Muccioli diventa una figura mediaticamente importante. Nel documentario c’è Red Ronnie che ha seguito negli anni San Patrignano come un reality, con Muccioli che va a riprendere i tossici per strada e con le interviste alle madri piangenti davanti al tribunale che preferiscono un figlio in catene che morto. Muccioli è travolto dai media che lui sa usare molto bene. La comunità si allarga, girano molti soldi e si affidano le redini a persone non adatte. La tesi è che l’esposizione mediatica trasformi le persone e anche i valori di una comunità.
Il ritratto di un paese
Interessante è il ritratto di un paese alle prese con il problema della droga. Sono inquietanti le immagini con i tossici che camminano per strada come zombie e muoiono sulle panchine. La droga entrava nelle famiglie perbene, colpendo ragazzi borghesi e colti. Ora la droga sembra sparita dalla strada e anche dal discorso pubblico. Ai tempi era considerata un pericolo visibile, i drogati erano intorno a noi. Al giorno d’oggi la droga esiste ma non la si vede. Ciò che è emerge è l’assenza di uno Stato che non sa trovare soluzioni e si affida all’uomo della provvidenza, basti vedere la carrellata di politici di qualsiasi colore a San Patrignano.
Le reazioni
Il dibattito si è riacceso su una comunità al centro dei media negli anni passati e ora in ombra. I sostenitori di Muccioli si sono espressi negativamente sulla serie. San Patrignano, pur avendo acconsentito alla realizzazione, ha preso le distanze dal lavoro finale. SanPa non santifica né condanna completamente il personaggio ma racconta un periodo storico complesso di cui ognuno può farsi una propria opinione. Motivo per cui, per ora, è il miglior prodotto italiano di Netflix.