WandaVision (2021): Recensione

WandaVision, recensione della Miniserie televisiva creata da Jack Schaeffer che apre la Fase 4 dell’Universo Marvel. Disponibile su Disney+ dal 15 gennaio 2021

VOTO MALATI DI CINEMA 8 out of 10 stars (8 / 10)

(contiene dettagli sulla trama)

La piattaforma Disney+ regala gioie ai fans dei supereroi Marvel e non solo.
La miniserie WandaVision mostra allo spettatore le vicende successive all’ultimo film Marvel uscito nelle sale cinematografiche, Avengers: Endgame, che vedono protagonisti Wanda Maximoff e Visione.
I due vivono insieme in una casetta con giardino nella piccola cittadina di Westview: particolarmente interessante è come ogni puntata – insieme alla sua sigla iniziale – sia un omaggio alle sitcom del passato, prodotti televisivi americani famosissimi. Si parte dai lontani anni Cinquanta, in cui sono ambientate le sitcom The Dick Van Dyke Show e Lucy ed io, per poi avventurarsi negli anni Sessanta, ispirandosi a Vita da strega e Strega per amore. La terza puntata rende omaggio agli anni Settanta, con allusioni a sitcom quali La famiglia Brady, Good Times e La famiglia Partridge; in seguito si attraversano gli anni Ottanta con accenni a Casa Keaton per giungere agli anni Duemila e omaggiare la serie Malcolm. L’ultima serie tv a cui si fa riferimento è la nota Modern Family, ma la puntata nasconde anche un piccolo riferimento alla sitcom anni Sessanta de La famiglia Addams.

I salti temporali e i riferimenti sono corredati da un cambiamento nel formato dell’immagine che all’inizio della serie non è il tipico 16:9, standard televisivo e cinematografico: lo schermo si allunga e si assottiglia nel momento in cui si torna bruscamente al presente.
Ma cos’è, quindi, il luogo abitato da Wanda e Visione? Chi ha visto il film che racconta i fatti immediatamente antecedenti a quelli della serie potrebbe restare un po’ stupito di vedere i protagonisti insieme a giocare all’allegra famiglia felice.
Il mistero si infittisce quando si scopre la vera identità del personaggio di Geraldine, la donna che aiuta Wanda a partorire due gemelli dopo una gravidanza brevissima, soggetta ad uno scorrere rapidissimo del tempo. Questa scoperta induce Wanda a sospettare e vacillare per la prima volta: qualcosa non torna, la donna sembra diventare un’altra di fronte a Geraldine, mostrando un lato di sé improvvisamente lucido e terrificante.

Il mondo di Westview non è sottoposto alle semplici regole della natura: è chiaro che sia Wanda a dettare legge, manipolando la realtà con i suoi poteri. I cittadini risultano schiavi, burattini di una donna in grado di creare un luogo separato dal mondo reale da un muro di energia che, se attraversato, è capace di trasmutare qualsiasi oggetto o persona per adattarlo alla scenografia di Westwiew.
Ma come ha fatto Wanda a creare tutto? Perché ci sono agenti dello S.W.O.R.D. appena fuori dal campo di energia, sintonizzati su questa sitcom che Wanda manda in onda? E soprattutto: Wanda è davvero l’unica in città dotata di spettacolari poteri? Questo è tutto da scoprire.
WandaVision cela dietro a battute esilaranti e atmosfere di altri tempi dei temi complessi e profondi come l’elaborazione del lutto, il dolore dopo una perdita, la disperazione che ne consegue, lo spaesamento e la solitudine. A tutto ciò si aggiunge uno sguardo al passato del personaggio di Wanda Maximoff, con il ricordo della tragedia che ha coinvolto i suoi genitori e poi suo fratello Pietro, e un accenno alle origini dei poteri di Scarlet Witch.
Intravediamo così il lato umano e fragile dietro la corazza da supereroe, una donna stravolta da un evento funesto, incapace di razionalizzarlo e andare avanti.

WandaVision è una chicca sia dal punto di vista della trama – che presenta diverse connessioni ai film dell’Universo Marvel – sia da quello della cura dei dettagli, in particolar modo della scenografia e dei costumi. L’interpretazione di Elizabeth Olsen è impeccabile perché riesce a coniugare magistralmente la gioia di vivere la vita sempre sognata e la tristezza dovuta alla consapevolezza di dover infrangere questo sogno per il bene di tutti.
Una visione assolutamente consigliata!

P.S. Attenzione alle scene dopo i titoli di coda!