Tutto su mia madre (1999): Recensione

Tutto su mia madre, recensione del film diretto da Pedro Almodóvar. Uscito nelle sale cinematografiche italiane il 17 settembre 1999

VOTO MALATI DI CINEMA 8 out of 10 stars (8 / 10)

Todo Sobre Mi Mar (Tutto su mia madre), -Oscar miglior film straniero oltre ai tanti premi agli attori protagonisti e non- capolavoro del grande Pedro Almodóvar, il regista spagnolo di Volver, Dolor Y Gloria e tantissimi altri indimenticabili film.
E’ un inno alla vita a dispetto di tutto e nonostante tutto; dalla colonna sonora ai colori, dai personaggi alla storia originale che ci svela la forza dell’amore. Perché il dolore anche a questo serve: a farci sentire quanto amiamo o abbiamo amato.

La storia è quella drammatica di una madre, Manuela, (una strepitosa Cecilia Roth) che perde il suo unico figlio in un incidente. Ma è anche la storia dell’amicizia, dei ricordi, del passato che torna ad intrecciarsi col presente. La donazione degli organi, la vita che si ostina a voler continuare, la sofferenza che si trasforma e ci trasforma indelebilmente.
A tratti tragico, divertente, ironico, commovente è un film che sa essere profondo e leggerissimo insieme.
Come una canzone gridata a squarciagola più che cantata, mostra uno dopo l’altro gli eventi casuali di una vita veramente vissuta completa di errori, mancanze, rimorsi. Almódovar è regista e pittore, psicologo, poeta e vecchio saggio.

Tutto corre e scorre in questo film, tutto è in movimento; anche la tristezza non è mai immobile, non è mai senza speranza. Il messaggio è chiaro: vivete, amate, non rinunciate a nulla, trasformatevi, cambiate. L’importante è non rassegnarsi, non spegnere quella luce interiore fatta di bellezza e tenerezza che ci regala il senso del vivere anche e soprattutto durante gli inevitabili momenti bui.
La vita sa toglierci tutto ma restituisce sempre, stupisce sempre, vince sempre.
Manuela è una donna forte, dai sentimenti puri, dalla bellezza autentica capace di superare la morte del figlio, di andare oltre. Manuela non sopravvive, torna proprio alla vita, si rigenera nel dolore che inizialmente la annienta. Ma niente è per sempre sembra dirci il grande registra; tutto è caos ma anche perfezione. Tutto va come deve andare.

Nel mezzo, come in ogni film di questo regista anticonvenzionale, troviamo temi importanti come l’omosessualità, la droga, la prostituzione, la fede. Personaggi indimenticabili, a volte grotteschi a volte esilaranti ma sempre dotati di umanità ed autenticità. Personaggi che pagano a volte un prezzo altissimo pur di essere se stessi, pur di esistere. Sempre capaci d’amore in tutte le sue forme.
Nel cast Penélope Cruz, Marisa Peredes, Candela Peña, Antonia San Juan, Eloy Azorín, Toni Cantó e due città che scaldano il cuore come Madrid e Barcellona. Magica la colonna sonora.