Terminator 2 – Il giorno del giudizio (1991): Recensione
Terminator 2 – Il giorno del giudizio, recensione del secondo capitolo dell’omonima saga diretto, scritto e prodotto da James Cameron con protagonisti Linda Hamilton, Arnold Schwarzenegger ed Edward Furlong.
Distribuito nei cinema statunitensi il 3 luglio 1991
VOTO MALATI DI CINEMA (8,5 / 10)
“Tre miliardi di vite umane si spensero il giorno 29 di agosto del 1997. I sopravvissuti dell’olocausto nucleare chiamarono quella guerra “il giorno del giudizio”. E sopravvissero solo per affrontare un nuovo incubo, la guerra contro i robot.”
È il 1995. Sono trascorsi 11 anni da quando Skynet ha mandato indietro nel tempo un Terminator T-800 programmato per uccidere Sarah Connor (Linda Hamilton). La madre del futuro capo della resistenza umana contro i robot è ora ricoverata presso un istituto psichiatrico a causa dei suoi deliri sull’imminente olocausto nucleare, mentre suo figlio John, ormai adolescente, è stato dato in affido ad una coppia.
Una nuova macchina, il T-1000 (Robert Patrick), progettato con una lega polimetallo mimetica che gli consente di cambiare aspetto, ha la missione di trovare ed uccidere John. Dovrà scontrarsi con un T-800, riprogrammato e mandato dal futuro dallo stesso Connor per proteggerlo.
“Già, è vero! Certo, come potevate saperlo? I figli di puttana come te hanno fatto la bomba all’idrogeno. Sono i maschi come te che l’hanno inventata. Vi credete tanto creativi! Non capirete mai che cosa significa veramente creare, creare una vita, sentirsela crescere dentro. Tutto quello che voi sapete creare è morte e distruzione!”
Terminator 2 – Il giorno del giudizio è uno dei pochi film che profetizza concretamente le minacce future attraverso le possibilità del presente. Con effetti speciali mai visti prima, James Cameron ci trascina all’interno di un terribile bombardamento nucleare per metterci in guardia sui pericoli della tecnologia avanzata e se ne serve per realizzare quello che, ancora oggi, è il miglior film dell’intera saga.
Sorretto da una sceneggiatura mozzafiato che trasporta lo spettatore in un vortice ininterrotto di tensione ed adrenalina, Terminator 2 – Il giorno del giudizio mostra un volto diverso del T-800 di Schwarzenegger, che da mortale avversario diventa un alleato quasi umanizzato, tanto da rappresentare una figura paterna per John, mentre il T-1000 di Robert Patrick incarna un cyborg decisamente più temibile e letale del Terminator sconfitto da Sarah Connor nel primo film.
Infine, una Linda Hamilton in grande forma ci regala una protagonista femminile incredibilmente forte, una combattente che non ha tempo per la paura e che è pronta a tutto pur di salvare suo figlio e l’intera umanità, consapevole che il futuro non è scritto e che il vero fato è quello che ci scegliamo noi.
“Il futuro, di nuovo ignoto, scorre verso di noi, e io lo affronto per la prima volta con un senso di speranza: perché se un robot, un terminator, può capire il valore della vita umana, forse potremo capirlo anche noi.”