The Whale: Bentornato Brendan!

The Whale: Bentornato Brendan!

Brendan Fraser emozionante in The Whale, pellicola diretta da Darren Aronofsky tratta dall'omonima opera teatrale. Nominata a tre premi Oscar.

Hashtag Brenaissance, ovvero una fusione tra il nome dell’attore Brendan e renaissance (ovvero rinascita) per accogliere con un grande plauso nonché con grande entusiasmo il ritorno sulle scene di Brendan Fraser dopo un periodo di allontanamento dalle scene.

Se si volesse descrivere questa meraviglia, questo capolavoro, perché non è solamente un film, tramite il solo utilizzo di parole chiave, direi decisamente ‘delicato, struggente, straordinario, emozionante, eccezionale’ invece con una sola parola ‘ottimo’.

Eviterò qualsiasi tipo di spoiler, tranquilli, perché dovete assolutamente andarlo a vedere, non potete perdere questo incantevole racconto.

Diretto da Darren Aronofsky, la pellicola è l’adattamento cinematografico dell’omonima opera teatrale del 2012 scritta da Samuel D. Hunter, autore anche della sceneggiatura del film.

È candidato agli Oscar:

• Candidatura per il miglior attore a Brendan Fraser
• Candidatura per la miglior attrice non protagonista a Hong Chau
• Candidatura per il miglior trucco e acconciatura a Adrien Morot, Judy Chin e Anne Marie Bradley.

Già dopo le prime immagini del trailer mi sono ritornate alla mente rimbombando e rimbalzando e danzando nella mia testa con movimenti delicati, eleganti, a braccetto con i miei pensieri come nell’allegro girotondo del dipinto di Matisse La Danza (La Danse), le parole di Alexander Pope… “Lasciatemi vivere così, non visto, ignorato, sottratto al mondo”, parafrasando Ode alla solitudine di Pope, parole decise, forti, ma allo stesso tempo anche così dolci e delicate, una perfetta miscela agrodolce, come le immagini del trailer preannunciavano sarebbe stato questo film.

E così è stato!

The Whale racconta la storia di un uomo addolorato che si è allontanato sempre di più dal mondo, isolandosi, ritirandosi, dove il corpo è diventato un’ulteriore barriera contro il mondo, un’armatura, come se venisse utilizzato per porre una maggiore distanza.

È diventato insomma una trappola.

Così come la casa è diventata una trappola, nella quale ha difficolta a muoversi in autonomia e dalla quale ha difficolta a uscire in autonomia.
Un monito per ricordarci che nei momenti di difficoltà non riusciamo a salvarci da soli ma abbiamo bisogno della presenza, della vicinanza di qualcuno che ci aiuti ad uscirne.

Il ritiro è diventato sempre più incisivo, il lavoro solo online, in smart working, e per segnalare un ulteriore muro, come se la barriera e la distanza posta dallo schermo del computer non fosse abbastanza, per rivendicare, ribadire e sancire una distanza ulteriore, la telecamera del pc è spenta, per non farsi vedere…

Insomma, non possiamo far altro che farci rapire da questa magica poesia!

Signore e signori, giù il cappello, Brendan è tornato!
Ladies and gentlemen, hats off, Brendan is back!