Un matrimonio mostruoso (2023): Recensione
Un matrimonio mostruoso (2023): Recensione
Un matrimonio mostruoso, recensione del film diretto da Volfango De Biasi. In uscita nelle sale il 21 Giugno 2023.
Foto: Chiara Calabrò
VOTO MALATI DI CINEMA (7 / 10)
Dopo la dipartita di Nando, il capofamiglia del clan Cornicioni, la famiglia umana di Lu(a)na (Emanuela Rei), figlia di Nando e quella mostruosa di suo marito Adalberto (Cristiano Caccamo) si riuniscono. I parenti però non sanno che Nando si trova in un paradiso fiscale, fingendosi morto per i troppi debiti accumulati. La sola a sapere di questo fatto è sua moglie Stella (Ilaria Spada), ormai rimasta sola e senza soldi, che decide di andare alla ricerca di un potenziale marito per riscattarsi dalla situazione patrimoniale devastante. Approfittando della crisi tra il consuocero Conte Vladimiro (Massimo Ghini) e sua moglie Brunilde (Paola Minaccioni), Stella riesce a far invaghire il povero Conte, ma la strega consorte non si darà per vinta, iniziando così una surreale battaglia per salvare il suo eterno matrimonio…
Quando si dice che la comicità è cosa seria, si professa la pura verità. L’arte di far ridere è un gioco raffinato, nel quale l’odierno pubblico non ha più fiducia, ma Volfango De Biasi, in questa sua ultima opera, ribalta in pieno la situazione, dimostrando pienamente con la sua direzione, che l’antica (seppur affrontata in chiave attuale), arte comica italiana è più viva che mai.
Un Matrimonio Mostruoso, in uscita nelle sale dal 21 giugno 2023 è una raffinata commedia estiva, dove gli interpreti che la compongono, danno luogo ad un sano e buon humor, donando al pubblico spensieratezza e voglia di sala cinematografica.
Il regista mescola l’eccentrica e forte ilarità romanesca a rappresentazioni in pieno stile Broadway, riportando la mente dello spettatore anche a familiari proiezioni horror comedy; la cinepresa di De Biasi si muta in pennello, andando a dipingere vivaci abiti di scena, indossati da interpreti anch’essi pieni di esuberante freschezza. Il piglio frizzante della pellicola, tra tinte sgargianti e location improbabili è movimentato da dialoghi surreali e ipnotici, che con la loro calcata ironia e contrasti, tra dialetti vari colorati da caricaturali timbri vocali, catturano l’attenzione del pubblico, coinvolgendolo nella trama della vicenda.
Si viaggia tra incontri e scontri nel mondo umano e quello soprannaturale, dove il padrone di casa in quest’ultimo è un elegante Conte Vladimiro, interpretato dal teatrale Massimo Ghini, il quale va a cozzare con il carattere semplice e popolare (umano), dell’esuberante e venale Stella, un’ arrampicatrice sociale assetata di soldi, portata in vita dalla sensualità aggressiva di Ilaria Spada.
Il regista gioca con i suoi protagonisti attraverso scherzose inquadrature, fissandosi quasi senza avvertimento su ognuno di essi e rapendo espressioni facciali fumettistiche; ciò che si apprezza nell’opera filmica però non è il solo filo burlesco della storia; si assiste ad un susseguirsi di stati emotivi agrodolci, nei quali il romanticismo prende piede; i veraci Maurizio Mattioli (Glauco) e Ricky Memphis (Remo), con quasi tenero impaccio, dimostrano come il dolce sentimento possa coprire la rozzezza dell’animo umano e anche di come pensieri o fantasie considerate inaccettabili, possano invece essere normalizzate.
Ciò che si apprezza nei lavori filmici di Volfango De Biasi, qui, anche se visto con la lente della comicità, e in passate sue opere, Come tu mi vuoi (2007), con Nicolas Vaporidis e Cristiana Capotondi, oppure nel suo documentario Solo Amore ( 2008), è la sua conoscenza verso l’intimo pensiero femminile nella delicata vena sentimentalistica, a dispetto delle convenzioni sociali; difatti in Un Matrimonio Mostruoso, De Biasi dà pieno potere alla libertà creativa di interpretazione ad una a suo modo) tenera Paola Minaccioni, la quale forgia con convinzione, il personaggio della snob ed insicura strega Brunilde, che ricalca in pieno l’insicurezza della donna, sulla sua capacità seduttiva centrando in pieno il suo personaggio.
La regia di De Biasi ha creato l’unione di un cast fantasioso, intrecciando caratteri e stili recitativi dai colori diversi, che come in una pozione dai giusti ingredienti amalgamati tra di loro, salta fuori la magica ricetta per una commedia allegra e fresca, che regala allo spettatore una scanzonata visione, unita ad un momento di lieta spensieratezza.