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VOTO MALATI DI CINEMA (8,5 / 10)
Albus Silente direbbe “La felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo uno si ricorda di accendere la luce”. Ecco, questo film è quella luce che ci svela tutto quello che è davanti ai nostri occhi, ma che raramente percepiamo.
Un’opera piena di rimandi artistici, di creazioni e di omaggi, che illumina tutte le nostre piccole vite e gli regala poesia. Con “piccole” non si intende prive di valore, ma intime, profonde e altamente sensibili.
Paterson è un uomo normale, che vive una vita normale, che fa un lavoro normale e vive in una casa normale, con il suo cane Marvin e la sua compagna Laura. Paterson è un antieroe, non ha nulla di particolarmente speciale. Fa l’autista e ogni mattina si sveglia alla stessa ora e ripercorre le stesse abitudini della giornata precedente. Nulla di speciale, eppure questo film riuscirà a farti apprezzare ogni piccola cosa a cui non hai mai dato valore.
In Paterson, il susseguirsi dei giorni e la loro semplicità diventa poetica, nel senso più puro e pratico del termine. Paterson infatti scrive poesie, nel quale racconta l’unicità delle sue giornate e i modesti cambiamenti che la caratterizzano. Parla di fiammiferi, della sua compagna Laura e di tutti quei dettagli che fanno parte del suo piccolo e abitudinario microcosmo. Ognuno di noi vive nel suo microcosmo con una visione spesso superficiale o peggio ancora negativa e siamo noi a metterci in testa che la nostra quotidianità è monotona e priva di emozioni. Laura è la musa e amante di Paterson, che lo sostiene e apprezza sinceramente ciò che di più bello Paterson riesce a suscitare con la scrittura. La visione più poetica di lui si incontra con quella più pragmatica di lei, sognatrice e determinata a raggiungere i suoi obiettivi: iniziare un’attività con i suoi dolcetti e diventare una cantante country.
I frammenti, la ripetizione dei gesti, le piccole variazioni di ogni giornata, rendono Paterson un film silenzioso, dove tutto è sussurrato, eppure tanto travolgente. Nulla è esplicito, non c’è un vero e proprio climax e il film procede lentamente. Il regista Jim Jarmusch rimarca in quest’opera intima e sensibile il pensiero del poeta tanto amato da Paterson, Williams Carlos Williams, che dice “No ideas but in things”, ovvero: “Ogni cosa, nonostante la sua unicità, fa parte di qualcosa di più grande.”
Paterson riuscirà ad aprirti gli occhi urlandoti di trovare poesia in ogni insignificante momento della tua vita e lo farà nella maniera più silenziosa possibile.