Thanksgiving (2023): Recensione

Thanksgiving

Thanksgiving (2023): Recensione

Thanksgiving, recensione del film diretto da Eli Roth, ispirato al fake trailer all'interno dei due capitoli di Grindhouse. Uscito nelle sale italiane il 16 Novembre 2023.

VOTO MALATI DI CINEMA 6 out of 10 stars (6 / 10)

Il giorno del ringraziamento è per il popolo americano una festa e una tradizione molto sentita.

E’ considerata la festa più importante dell’anno insieme al Santo Natale e al 4 luglio che celebra l’indipendenza americana dal Regno Unito. Il thanksgiving day viene comunemente fatto risalire al 1621 quando nella città di Plymouth nel Massachusetts, i padri pellegrini si riunirono per ringraziare il Signore del buon raccolto.

Non è un caso che Eli Roth decida di ambientare il suo lungometraggio proprio a Plymouth, città da cui ha preso il via questa commemorazione.

Da qualche tempo questa festa, in primis religiosa, viene fatta coincidere anche con una ricorrenza prettamente commerciale che permette affari certi a coloro che ve ne prendono parte.

Proprio un Black Friday a Plymounh si rivela l’inizio di una tragedia che sconvolgerà la cittadina e darà l’innesco alla mattanza escogitata da un serial killer per placare la sua vasta sete di vendetta ad un anno esatto dal verificarsi dei fatti sanguinosi.

Eli Roth confeziona un film slasher che mantiene fino alla fine un buon ritmo, con molte scene disturbanti, parecchio sangue e inseguimenti rocamboleschi mozzafiato.

E’ invece più debole la scrittura dei personaggi e l’intreccio che viene fatto agire dagli stessi che smaschera dopo poco tempo il probabile serial killer.

Eli Roth in questo film mostra la sua visione critica della società americana, compressa fra onorare tradizioni dedite alla famiglia e al rispetto delle usanze popolari e la devozione al consumismo più becero, votato all’accaparramento dell’oggetto più insulso a patto che possa essere ottenuto con il maggior sconto possibile per appagare una bramosia di possesso e sentirsi vincitori di un agone che non ha nulla di meritorio.